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Terzo Settore: appello per il Servizio Civile

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ROMA. Il Forum del Terzo settore aderisce alla Campagna “Non tagliate il futuro dell’Italia”,  lanciata dalla Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC). La Legge di Stabilità 2012 taglia ulteriormente le già poche risorse destinate al servizio civile. I fondi stanziati subiscono una riduzione del 400% in quattro anni, passando dai 299 milioni di euro per il 2008 ai 68 milioni previsti per il 2012. Una cifra che non consente nemmeno di coprire i costi per tutti i giovani che dovrebbero partire. «Togliere fondi al servizio civile – dichiara Andrea Olivero, portavoce del Forum – significa metterne a repentaglio l’esistenza stessa, facendo venir meno un’importante esperienza di cittadinanza attiva e di investimento positivo sui circa 100.000 giovani che ogni anno chiedono di prestare servizio civile».

Il Forum Terzo Settore chiede al governo di difendere il Servizio Civile, confermando per il 2012 almeno i 113 milioni di euro già previsti (stanziamenti per almeno 40.000 giovani su base annua); alle Regioni e Province autonome perché prevedano propri stanziamenti aggiuntivi, utili ad incrementare ulteriormente il numero di giovani coinvolti. Chiede infine che le finalità dell’istituto del servizio civile nazionale vengano finalmente stabilite per legge.

Il bavaglio in Cina e Italia

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“La dissolvenza dei fatti e delle opinioni-Il bavaglio alla stampa in Italia e in Cina. Legislazione, minacce, abusi” è il convegno in programma mercoledì 16 novembre alle 15, a Napoli, all’Orientale, in Largo San Giovanni Maggiore 30, aula Matteo Ripa. L’iniziativa è promossa da “Ossigeno per l’Informazione”, l’osservatorio della Fnsie dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza in Italia, in collaborazione con Università L’Orientale di Napoli. Una lettura dei due paesi su informazione e censura, tra bavagli imposti e condizionamenti che subiscono molti giornalisti italiani, specialmente in alcune regioni, a causa di minacce, violenze, abusi legali. Nei due paesi l’obiettivo principale della censura è lo stesso: l’oscuramento dell’informazione locale.

INTERVENTI – Saranno presentate le video-testimonianze di alcuni noti giornalisti cinesi, raccolte a Pechino dalla giornalista Antonia Cimini. Sarà diffuso anche un dossier sui casi più recenti di censura in Cina. Sarà resa pubblica la versione in lingua cinese del Rapporto Ossigeno per l’Informazione. Interverranno la professoressa Paola Paderni (Storia della Cina), Alberto Spampinato (condigliere della Fnsi e direttore di Ossigeno), Umberto Ranieri, presidente di Mezzogiorno Europa, del sinologo Ivan Franceschini, redattore di Cineresie, di Stefano Marcelli, presidente di ISF, Virman Cusenza, direttore del Mattino di Napoli, di Giuseppe Del Gaudio, direttore del quotidiano Metropolis.

Ha la sclerosi multipla, deve curarsi da sola

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NAPOLI. Saveria VassalloÈ costretta a farsi le iniezioni da sola lei che, peraltro, per le punture ha una paura enorme. Saveria Vassallo, 27 anni, (nella foto) ha scoperto dallo scorso giugno di essere malata di sclerosi multipla. La sua terapia sperimentale prevede iniezioni sottocutanee di interferone particolarmente complesse. E infatti la casa farmaceutica che le fornisce il medicinale le promise l’assistenza di un infermiere. Lei, però, denuncia: “E’ venuto un solo giorno, poi non è fatto più vedere. Eppure mi dissero che potevo beneficiare dell’assistenza fino a quando non avrei imparato ad adoperare le siringhe senza problemi. Invece sono costretta a fare tutto da sola, rischiando sulla mia pelle. Oggi mi faccio le iniezioni un giorno sì e un giorno no”.
IL RICOVERO. Saveria è stata ricoverata per qualche mese all’ospedale Cardarelli di Napoli e lì ha preso contatti con l’azienda farmaceutica. I medici le hanno chiesto di sperimentare una terapia per tre anni e lei ha accettato, consapevole che dalla sclerosi multipla, per ora, non si guarisce. Grazie alla ricerca scientifica, però, le persone possono vivere decisamente meglio che in passato. Ecco perché Saveria ha detto sì all’interferone e alle iniezioni sottocutanee. “Non immaginavo, però, che avrei dovuto farmele da sola, con tutti i rischi del caso”.
LA BATTAGLIA. La ragazza, che vive a Cicciano, in provincia di Napoli, ci tiene a sottolineare che ha denunciato il suo caso per mettere in evidenza le difficoltà in cui vivono i malati di sclerosi multipla: “La mia terapia è dolorosa, quasi più della malattia stessa. Nella mia stessa condizioni ci sono migliaia di persone, è per loro che porto avanti la mia battaglia”.
 
Mirko Dioneo

Bari, fotografare il volontariato

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Il Centro di Servizio al Volontariato “San Nicola”, a Bari, indice la prima edizione del concorso fotografico “Volontariato: che classe!!!”, per coinvolgere studenti e insegnanti in un percorso creativo e di riflessione sul tema della solidarietà. “Cosa vuol dire “volontariato?”:  partendo da questa domanda gli interessati dovranno presentare fotografie sul tema: “Volontariato è…” È possibile presentare una o più fotografie accompagnate da una breve descrizione. La partecipazione è gratuita e rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. I lavori possono essere presentati da gruppi di studenti, della stessa classe o di classi diverse, purché:  abbiano intrapreso coi propri docenti percorsi di riflessione sul tema del volontariato oppure, in alternativa, abbiano fatto un’esperienza di volontariato nei precedenti anni scolastici (2009/2010 e 2010/2011) con un’associazione del territorio appartenente alla  provincia di Bari e Comuni di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie, Canosa di Puglia, Spinazzola e Minervino Murge. Le fotografie e le descrizioni dovranno essere inviati entro il giorno 25 novembre. Il primo premio si aggiudicherà un buono acquisto di € 100,00 per una macchina fotografica. Per saperne di più: www.csvbari.com, sezione bandi

Con Veronesi per parlare di pace

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Il mondo scientifico internazionale, insieme a personalità rilevanti e significative della cultura, ha accettato l’invito di Umberto Veronesi a diventare parte attiva del Movimento Science for Peace: il progetto, in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano,che si pone come obiettivo la ricerca delle soluzioni scientifiche e concrete di pace. La terza Conferenza Mondiale Science for Peace, che si terrà nell’aula magna della Bocconi i prossimi 18 e 19 novembre, offre a docenti e studenti l’occasione per instaurare un dialogo fra scuola e mondo della scienza per la diffusione di una cultura di pace e il progresso dell’intera umanità. Saranno presenti 37 relatori da 15 Paesi, tra i quali 4 premi Nobel. “E’ duplice lo scopo della conferenza – ha spiegato il vice presidente di Science for peace, Alberto Martinelli -: da un lato illustrare i risultati del movimento, dall’altro introdurre sempre nuovi temi. Nell’occasione presenteremo anche il Codice di Reposanbilità sul finanziamento all’industria degli armamenti: vi si chiede di rendere esplicite le pratiche e le procedure per questo tipo di finanziamenti; ma chiederemo anche di porre fine ai finanziamenti che riguardano soprattutto i Paesi interessati da ideologie che possono essere pericolosi per la pace nel mondo”.

Diritti dei gay, Luxuria a Foggia

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Mercoledì 16 novembre 2011, alle ore 18.30, presso la Sala Rosa del Vento del Palazzetto dell’Arte di Foggia (Via Galliani, 1), si terrà la presentazione del Comitato Promotore Arcigay Foggia, dal titolo “Non fuggiamo da Foggia”, a cui interverrà come ospite Vladimir Luxuria.
Nel corso dell’evento, patrocinato dal Comune di Foggia, i componenti del Comitato illustreranno le finalità del nascente Comitato, che invita a non abbandonare la città di Foggia, ma ad impegnarsi nella lotta contro la discriminazione sessuale, l’intolleranza e l’omofobia, a difesa dell’integrazione, del dialogo e dei diritti civili dei gay.
Alla presentazione interverranno il Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli; il Presidente dell’Arcigay Nazionale, Paolo Patanè; il Segretario del Circolo Arcigay “Marcella Di Folco” di Salerno, Francesco Napoli; il Presidente dell’A.G.E.D.O. Foggia (Associazionie di Genitori, parenti e amici Di Omosessuali), Gabriele Scalfarotto; la Presidente dell’Ass. Donne in Rete di Foggia, Rita Saraò; il Portavoce del Comitato Promotore Arcigay Foggia, Gianfranco Meneo; modererà il giornalista Tony Di Corcia.

In tempo di crisi il lavoro diventa “green”

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MILANO. In tempi di crisi è l’economia verde a non subire contraccolpi: oltre 23% delle imprese italiane punta sulla “Green Economy” e quasi il 40% delle assunzioni è “verde”. È quanto emerge nel Rapporto GreenItaly 2011 che Symbola e Unioncamere hanno presentato oggi a Milano. La caratteristica della green economy italiana sta nella riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali dell’industria italiana di punta. Una vera rivoluzione verde che già oggi interessa «il 23,9% delle imprese che tra il 2008 e il 2011 hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti green, creando occupazione, il 38% delle assunzioni programmate per l’anno in corso è per figure professionali legate alla sostenibilità, e attraversa il Paese da nord a sud, tanto che le prime dieci posizioni della classifica regionale per diffusione delle imprese che investono in tecnologie green sono occupate equamente da cinque regioni settentrionali e cinque meridionali», si legge nel rapporto.

I NUMERI – La crisi obbliga a ripensare l’intero sistema economico. Quasi un’impresa su quattro (il 23,9% del totale, ovvero circa 370mila imprese, 150mila industriali e quasi 220mila dei servizi) ha realizzato negli ultimi tre anni, o realizzerà entro quest’anno, investimenti in prodotti e tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico o un minor impatto ambientale. Inoltre, un terzo delle imprese che investono in tecnologie green ha una presenza sui mercati esteri (34,8%), quota quasi doppia rispetto a quella rilevata per le imprese che non puntano sulla sostenibilità ambientale (meno di due su cinque, pari al 18,6%). Per quanto riguarda i settori, questa visione è più diffusa nella manifattura.

NORD E SUD – La diffusione del fenomeno green sembra attraversare il Paese da nord a sud. La classifica regionale per incidenza delle aziende verdi sul totale vede in testa il Trentino-Alto Adige (con il 29,5% di imprese che investono in tecnologie green), seguito dalla Valle d’Aosta (27,3%). Subito dopo si trovano cinque regioni meridionali con valori tra il 27,2% del Molise e il 25% dell’Abruzzo, passando per la Basilicata, la Puglia e la Campania. Con valori di poco superiori al 24% si posizionano poi la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e il Piemonte. Per quanti riguarda i valori assoluti, invece, la Lombardia guida la classifica con 69.330 imprese che investono nel green, seguita da Veneto con 32.250 imprese, Lazio con 30.240 imprese.

OCCUPAZIONE – Segno positivo anche per l’occupazione. La green economy sembra possedere una marcia in più tanto visto che nel 2011 il 38% delle assunzioni programmate dalle imprese è riconducibile alla sostenibilità ambientale. Si tratta di più di 220.000 assunzioni sul totale di quasi 600.000 previste dalle imprese nel 2011. Di queste circa la metà, 97.600 assunzioni sono legate a professioni green in senso stretto (legate agli ambiti delle energie rinnovabili, gestione delle acque e rifiuti, tutela dell’ambiente, green mobilities, green building ed efficienza energetica).

 LE SFIDE – «Sotto le ceneri depositate dalla crisi arde la brace della green economy- spiega Realacci- È una sfida che l’Italia può vincere se saprà cogliere nelle caratteristiche del suo sistema produttivo le radici di una scommessa sul futuro. Quello che emerge nella ricerca che oggi presentiamo, ci dice che la green economy, a maggior ragione nel grave periodo che stiamo vivendo, è una delle strade principali per rilanciare, su basi nuo­ve e più solide, l’economia italiana». Quanto emerge oggi è «un’indicazione importante anche per il futuro Governo», continua Realacci. L’esperienza delle imprese che dal 2008 hanno investito in prodotti e tecnologie green, ha detto il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, «è l’ennesima testimonianza che anche questa crisi si può vincere continuando a puntare su innovazione, qualità e sostenibilità. Tre valori che, coniugati tra loro, consentono alle nostre imprese di intercettare le preferenze dei consumatori del mondo, di rendere i propri prodotti unici e non riproducibili, di fare efficienza puntando sulla creatività delle risorse umane e sull’uso responsabile delle risorse naturali».

 

In Campania la spesa impossibile per i rifugiati

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NAPOLI. Continua a Napoli il dramma dei circa duemilacinquecento richiedenti asilo politico (GUARDA IL VIDEO). Arrivati da Lampedusa in estate, sono “ospitati” in Campania da oltre quattro mesi in strutture alberghiere che ricevono, in base all’accordo stato-regione per l’emergenza umanitaria, una cifra compresa tra i 36 e i 50 euro per il mantenimento di ogni rifugiato. Non solo sfruttati negli alberghi come camerieri e imbianchini, come denunciato in un video che li ritraeva a ritinteggiare le pareti di uno degli alberghi dove risiedevano temporaneamente, ci sono anche problemi per fare la spesa. Ora un nuovo tassello si aggiunge all’accoglienza che non funziona: dalla difficoltà nl raggiungere i negozi convenzionati alla rivendita illegali dei ticket.

LA BEFFA DEI BUONI SPESA – Fino alla scorsa settimana, infatti, i 2500 migranti, oltre vitto e alloggio spesso malgestito dagli albergatori e poco controllato dal dipartimento regionale della protezione civile, non avevano ricevuto nessun aiuto. Poi la svolta con i ticket: buoni spesa da 2,50 euro in blocchetti del tutto simili ai più conosciuti buoni pasto per provvedere all’acquisto di vestiti, sigarette, biglietti autobus e altri prodotti di prima necessità. Alla consegna dei ticket è assegnato ai migranti anche un elenco con i negozi convenzionati dove è possibile spendere. Sono bastati solo pochi minuti agli aspiranti rifugiati per scoprire che dietro i ticket si celava l’ennesima beffa. Nel lungo elenco, ci sono solo attività commerciali che vendono beni alimentari, invece i richiedenti asilo hanno bisogno di prodotti per l’igiene personale, come lamette e schiuma da barba, e soprattutto abiti e scarpe, queste ultime trattenute in Italia, dopo lo sbarco a Lampedusa. L’unica rivenditoria di tabacchi e schede telefoniche, utili per contattare i familiari nei paesi d’origine e per aquistare biglietti per i mezzi pubblici, si trova nel quartiere Fuorigrotta, dove è impossibile arrivarci a piedi per chi vive negli alberghi di piazza Garibaldi. Per raggiungere l’agognata tabaccheria, bisogna prima farsi multare su autobus e treni e poi acquistare il biglietto. L’ennesimo paradosso.

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IL MERCATO NERO – Non solo difficoltà di spostamento, ma anche differenze sui prezzi dei prodotti venduti nei negozi convenzionati. Costi gonfiati. In alcuni esercizi che abbiamo visitato, ad esempio, una cassa d’acqua della stessa marca viene pagata 1,60 euro da un acquirente italiano che entra nell’esercizio commerciale alle 16:31, dieci minuti dopo il costo delle sei bottiglie è di 2,20 euro solo perché l’acquirente si presenta alla cassa con i famigerati ticket. Stessa storia per le lamette da barba: 5,10 per gli italiani, 6,20 euro per lo straniero. Lo scandalo non sembra arrestarsi. Da qualche giorno è iniziato una sorta di “mercato nero” dei ticket, denunciato dagli stessi commercianti. Alcuni stranieri più esperti e con buona probabilità legati alla criminalità organizzata, hanno iniziato ad acquistare a prezzi ribassati interi blocchi di ticket. Un mercato da migliaia di euro che viene involontariamente alimentato dai richiedenti asilo che, pur di avere liquidità immediata, cedono i propri titoli. Una situazione che ha spinto alcuni commercianti a recedere la convenzione con la Regione per evitare di restare coinvolti in una situazione illegale. I controlli, però, continuano a mancare.

UNA SITUAZIONE ESPLOSIVA – Intanto, le commissioni preposte a valutare la legittimità della richiesta di asilo hanno respinto ben 97 casi su 100. La motivazione, secondo fonti ufficiose, perché “non vi sono i presupposti necessari a essere riconosciuti come rifugiati politici in quanto giunti in Italia solo per sfuggire alla situazione economica dei paesi di origine”. Eppure sembrerebbe che tra i respinti vi siano esponenti di primo piano di sigle di opposizione di diversi regimi africani. Intanto, nei prossimi giorni continueranno a giungere in Campania nuovi richiedenti asilo, la situazione continua a essere pronta a esplodere.
(da Corriere del Mezzogiorno)

Stefania Melucci
Luca Mattiucci 

Nel Lazio va in onda la disabilità

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ROMA. “I Dintorni dell’Handicap” è la prima trasmissione televisiva in Italia interamente condotta da un giornalista con disabilità grave e va in onda su Gold Tv, in tutto il Lazio. Le puntate,  in diretta venerdì alle 20.30 sul canale 17 del digitale terrestre, affrontano temi della disabilità e dell’attualità. Condotto da Andrea Venuto, giornalista disabile grave, il progetto nasce da un’idea di Mario De Luca, presidente del Forum regionale sulle disabilità ed è realizzato dal Forum regionale del Terzo Settore ed Editare 2000 srl in collaborazione con Roma Salute News. «La prima puntata – spiegano gli autori – sarà incentrata sul piano regolatore sociale di Roma e sulla riforma dell’assistenza domiciliare, si darà voce agli ospiti in studio, ai lavoratori e all’utenza così da offrire ai tele ascoltatori una panoramica completa partendo da chi offre un servizio fino ad arrivare alle persone che ne usufruisce». In studio Vincenzo Falabella, del Centro per l’autonomia, Vittorio Casasanta, presidente della consulta cittadina per i problemi dell’handicap per Roma Capitale, Marcello Tomassetti, presidente sezione laziale Uildm; Dino Barlaam, direttore Agenzia per la Vita Indipendente e Mario De Luca, presidente Forum Regionale sulle disabilità.

ASSOCIAZIONI ALL’OPERA – “Dintorni dell’Handicap” è una trasmissione realizzata in collaborazione con cooperative e associazioni che operano nel campo del sociale: da “Insieme” all'”Agenzia per la vita indipendente”, dal “Centro per l’autonomia” alla “Coop. Agorà”. E ancora “Coop. Cotrad” e “Coop. Iskra”, la  “Nuova Sair Coop. Omnia”  e la “Coop. Solco” insieme con l'”Unione Italiana lotta alla Distrofia Muscolare Sezione Laziale Onlus”. Un supporto importante alla realizzazione del progetto per «per valorizzare e far conoscere il proprio operato e contemporaneamente affrontare le problematiche del settore», spiegano gli autori del programma. Un ultimo tassello di integrazione: il materiale video della trasmissione è prodotto dalla cooperativa sociale Matrioska. Una realtà che ha accolto ex ospiti dell’Orfanotrofio di Begoml, ormai adulti, che hanno vissuto in Bielorussia e che oggi sono cineoperatori, montatori, fotografi e anche registi. La diagnosi di polifrenia non ha fermato il percorso di crescita e integrazione, poiché in tanti  hanno già al loro attivo numerosi cortometraggi e i film-documentari realizzati e scritti in piena autonomia.

Simona Nocera

Strage camorra, i giovani marciano a Ponticelli

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NAPOLI. I giovani contro la camorra. Oltre trecento ragazzi di Napoli Est hanno percorso le strade di Ponticelli per ricordare la strage di San Martino. L’undici novembre del 1989, furono ammazzate in un agguato sette persone al bar Sayonara. Quattro furono vittime innocenti. Oggi, a distanza di ventidue anni, le nuove generazioni continuano a ricordare e a reagire. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Terra di Confine”, patrocinata dal Comune di Napoli e sostenuta da Libera. «Ho diciannove anni – spiega Vincenzo De Luca Bossa, tra i promotori della marcia – anche se non ero qui il giorno della strage, ho vissuto il terrore. Evitavamo di uscire a tarda sera per paura di avere problemi. Oggi, a distanza di anni, vogliamo riprenderci il nostro territorio, la possibilità di poter vivere qui, tranquillamente, nella legalità. La partecipazione è stata contenuta, ma abbiamo commozione e interesse. Questo è solo un primo passo».

TENSIONE – Tante le testimonianze: professori e studenti degli istituti coinvolti, ricercatori universitari e cittadini che hanno voluto dire la propria circa la lotta alla mafia. Si sono viste anche lacrime e commozione durante la lettura di una persona che era presente il giorno della strage di 22 anni fa, e grande commozione degli studenti nel rivivere quei momenti. Non è mancato qualche momento di tensione. Durante la diffusione del materiale informativo – si dice in una nota degli organizzatori – molti parcheggiatori abusivi hanno strappato i manifesti per Ponticelli e alcuni commercianti hanno rifiutato di collaborare diffondendo nel proprio esercizio i volantini sulla marcia.

Simona Nocera

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