Ogni donna una Madonna“, l’arte di strada che eleva a Madonna ogni donna e rende donna ogni Madonna, nasce dalla mano di una (anonima) street artist napoletana.
Le immagini colpiscono per la bellezza, la sagacia e l’enorme potere narrativo insidiato dal fastidio del politicamente scorretto, quando esso è realmente libero e scevro da ogni compromesso.
Un progetto che affonda le radici in un episodio spiacevole, trasformandolo e facendolo portatore di luce. Una sorte di inno a Iside contemporaneo, che declina in arte quelle che non sono solo le esperienze dell’autrice, come monito per un esercizio collettivo di catarsi.
È nato tutto un po’ per caso, ma tutto quanto vissuto, mi ha condotta dove sono oggi. Dopo una situazione traumatica, che non ho raccontato a nessuno, mi sono iscritta ad un corso di grafica ed ho cominciato a realizzare queste immagini che, in fondo, erano da sempre nella mia mente”, racconta l’artista.
Continua: “tuttavia, quando il progetto ha cominciato ad avere risonanza, un giorno, nel momento in cui dovevo andare a vedere le mie opere esposte, mi sono resa conto di non riuscire a muovermi. Ero bloccata. Ho chiamato un centro anti violenza ed ho fruito del loro supporto psicologico. Tramite un percorso, mi sono resa conto che, nonostante avessi proseguito con la mia vita, non ero riuscita ad elaborare l’episodio di violenza vissuto, anzi, forse ero proprio io che, tacendolo e continuando a vivere normalmente la mia vita, non volevo uscirne”
Da allora, la svolta, che ha condotto al racconto e alla condivisione.
Ogni qualvolta l’artista si ferma a spiegare quello che rappresentano le sue opere, viene letteralmente inondata da manifestazioni di solidarietà e da confessioni intime di donne anche sconosciute.
Di fatto, è forse questa la vera forza del progetto, che parla di ogni donna rappresentandola a tutto tondo.
Volutamente anonima, la street artist ha deciso non rivelarsi non per un’operazione di marketing, ma semplicemente per non distogliere l’attenzione dal significato profondo dei suoi disegni.
Perché la scelta della Madonna? Da fervente cattolica quale è stata durante l’adolescenza, la street artist non poteva che scegliere l’icona più icona di tutte per dimostrare che, la sacralità di una donna, deriva da quello che è non da quello che rappresenta, essendo meritevole sempre e comunque di rispetto.
Da parte di se stessa e dal resto del mondo.

di Annatina Franzese

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