NAPOLI. Saveria VassalloÈ costretta a farsi le iniezioni da sola lei che, peraltro, per le punture ha una paura enorme. Saveria Vassallo, 27 anni, (nella foto) ha scoperto dallo scorso giugno di essere malata di sclerosi multipla. La sua terapia sperimentale prevede iniezioni sottocutanee di interferone particolarmente complesse. E infatti la casa farmaceutica che le fornisce il medicinale le promise l’assistenza di un infermiere. Lei, però, denuncia: “E’ venuto un solo giorno, poi non è fatto più vedere. Eppure mi dissero che potevo beneficiare dell’assistenza fino a quando non avrei imparato ad adoperare le siringhe senza problemi. Invece sono costretta a fare tutto da sola, rischiando sulla mia pelle. Oggi mi faccio le iniezioni un giorno sì e un giorno no”.
IL RICOVERO. Saveria è stata ricoverata per qualche mese all’ospedale Cardarelli di Napoli e lì ha preso contatti con l’azienda farmaceutica. I medici le hanno chiesto di sperimentare una terapia per tre anni e lei ha accettato, consapevole che dalla sclerosi multipla, per ora, non si guarisce. Grazie alla ricerca scientifica, però, le persone possono vivere decisamente meglio che in passato. Ecco perché Saveria ha detto sì all’interferone e alle iniezioni sottocutanee. “Non immaginavo, però, che avrei dovuto farmele da sola, con tutti i rischi del caso”.
LA BATTAGLIA. La ragazza, che vive a Cicciano, in provincia di Napoli, ci tiene a sottolineare che ha denunciato il suo caso per mettere in evidenza le difficoltà in cui vivono i malati di sclerosi multipla: “La mia terapia è dolorosa, quasi più della malattia stessa. Nella mia stessa condizioni ci sono migliaia di persone, è per loro che porto avanti la mia battaglia”.
 
Mirko Dioneo

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