“Il tumore della prostata rappresenta il 3% della causa di morte in Campania, valore più alto di tutte le altre regioni italiane. Mentre in Italia, si osservano circa 30,1 decessi su 100.000 abitanti, il dato In Campania è di circa 35 decessi ogni 100.000 abitanti. La distribuzione della mortalità nelle aeree intraregionale registra circa il 9 % in più nell’aerea casertana, rispetto alla media regionale, viceversa il numero più basso di decessi per il cancro alla prostata si registra nell’Asl di Salerno. La dead line si è abbassata di molto a volte anche di sotto ai 40/45 anni”.

A darci questi dati è il Prof. Giovanni Di Lauro, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia presso l’Ospedale S. Maria delle Grazie di Pozzuoli, ma aggiunge: “Nessuna paura perché la prevenzione può fare moltissimo. Oggi nuovissime teconologie sia di analisi sia di cura, ma anche nuove tecniche all’avanguardia nella chirurgia robotica danno ottimi risultati quasi nel 100% dei casi, in tempi veloci, se la malattia è diagnosticata per tempo”.

Massima attenzione alla prevenzione, senza remore e tabù, o meglio senza qui pro quo, come recita il messaggio di Francesco Paolantoni: “Mi raccomando niente Qui pro Quo sulla prostata…è un fatto c’a s’adda capì bbuon…” L’attore comico napoletano anche quest’anno è in prima linea nella campagna Quiproquo salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzione promossa da Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione ONDA, infatti, già lo scorso anno, per sensibilizzare gli uomini over 50 sull’importanza di superare i pregiudizi e sottoporsi a periodici controlli della prostata è stato già protagonista di una serie web, incentrata sull’importanza di affrontare insieme con il partner il delicato argomento. Così, anche quest’anno, il popolare artista napoletano ha voluto offrire il suo volto e la sua arte a un webspot  Paolantoni and Friends nel quale compare lui in veste di “saggio” e, nel corso di un brindisi augurale di compleanno invita alcuni suoi amici a superare paure e reticenze e a farsi controllare la prostata. E così il regalo per il festeggiato è un controllo per il dosaggio del Psa (antigene prostatico specifico).

Un modo nuovo ed efficace che hanno escogitato i medici per invitare gli uomini over 50 a farsi controllare. Dopo i 40 anni appena il 25% di loro si sottopone a visita urologica. A rivelare i comportamenti degli uomini italiani sul tumore della prostata è un’indagine realizzata da Elma Research nell’ambito della seconda edizione di “QUI PRO QUO Salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzione” campagna promossa da Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione ONDA – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.

Maria Laura De Cristofaro, Presidente Europa Uomo Italia Onlus: “Abbiamo deciso di promuoverla per sensibilizzare tutta la popolazione, uomini e donne, sull’importanza della diagnosi precoce. È importante che la campagna sia ripartita in un periodo così difficile perché anche in questa emergenza è indispensabile continuare a non ritardare i controlli».

«Anche in questa seconda edizione uno degli obiettivi di QUI PRO QUO è coinvolgere e sensibilizzare la popolazione femminile – afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione ONDA – la salute della prostata dovrebbe essere considerata una questione che investe globalmente la coppia ».

Il cancro della prostata è la neoplasia più diagnosticata tra gli uomini sopra i 50 anni, con oltre 36.000 nuovi casi nel 2020. «La sintomatologia è in genere assente nelle forme iniziali del tumore – sottolinea Bernardo Maria Cesare Rocco, Professore Ordinario di Urologia Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – per la salute dell’apparato genito urinario maschile, è importante prestare attenzione alla dinamica minzionale, che non ci sia sangue nelle urine o nel liquido seminale, che non ci si alzi troppo spesso di notte e che l’attività sessuale sia nella norma».

«Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi nel trattamento farmacologico del tumore della prostata, che è una malattia ormono-sensibile – afferma Massimo Di Maio, Professore Associato di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino – in particolare, sono stati messi a punto farmaci ormonali di nuova generazione che riescono controllare anche per lunghi anni la malattia in caso di precedente resistenza alla terapia ormonale di prima linea. Ai progressi farmacologici si è accompagnato un miglioramento della sopravvivenza e della qualità della vita».

«Nella malattia iniziale la radioterapia costituisce una valida alternativa alla chirurgia, tanto da essere definita “chirurgia virtualespiega Barbara Alicja Jereczeck, Professore Associato di Radioterapia Università degli Studi di Milano

Astellas è da sempre impegnata a produrre cultura della salute e a promuovere innovazione con l’intento di migliorare la qualità di vita dei pazienti. «QUI PRO QUO è una campagna che sosteniamo dal 2019 per ragioni che si possono riassumere in due parole: responsabilità e sensibilità – afferma Giuseppe Maduri, Amministratore Delegato Astellas Pharma – una diagnosi di cancro cambia la vita e le prospettive per il paziente: è fondamentale aiutare gli uomini adulti a superare barriere, tabù e resistenze su un tema che ci mette in forte imbarazzo e migliorare la bassa predisposizione a fare diagnosi precoce”.