ROMA. Le richieste di partecipazione per accedere al servizio civile sono il quadruplo dei posti disponibili. È quanto emerge  dall’ultima Relazione al Parlamento sull’organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del Servizio civile, riferita al 2011. A riportare un’ampia analisi sul testo è il sito ufficiale del Tavolo ecclesiale sul servizio civile, Esseciblog.it,  secondo cui i numeri riportati nella Relazione rendono plasticamente la “stagnazione” di tutto il sistema a 10 anni dalla sua istituzione, congelato nelle sue funzioni fondamentali – l’ultimo accreditamento ad esempio risale al 2009 -, e che nella vana attesa di una “grande riforma” non sembra aver saputo cambiare quasi niente di se stesso dall’interno. Nonostante il suo futuro a tinte fosche, il Servizio civile non smette di interessare i giovani, tanto che il 2011 ha segnato un nuovo record nella copertura dei posti messi a bando, che ha raggiunto il 97,4%, con un incremento del 4,6% rispetto al 2010. «Si confermano – si legge nella  Relazione – le dinamiche registrate negli anni precedenti, con un’eccedenza di domande presentate superiore ai posti disponibili. Significativo, sotto questo profilo è il numero totale delle domande presentate (75.864) che è oltre il quadruplo (4,63) del numero dei volontari richiesti (16.359) che supera nettamente il risultato del 2010 (3,7 domande per ogni posto disponibile)». Al Sud la maggior parte delle domande: il 59,3% mentre erano il 60,3% nel 2010. Il Centro con il 20,6%, rispetto al 21,8% dell’anno precedente, poi il Nord  col 18,0%. All’estero appena il 2%, con un lieve aumento rispetto al 2010.
MANCANZA  DI FONDI. A questa situazione ha dato una boccata d’ossigeno il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione, Andrea Riccardi, con uno stanziamento di 50 milioni, ma che non riesce ad invertire la tendenza al disinvestimento. «Tra il 2010 e il 2011 il taglio è stato del 27,5%, con i fondi erogati passati da 170 milioni del 2010 ai 123 milioni del 2011. Per quest’anno la cifra si manterrà quasi invariata a 118,8 milioni, grazie appunto ai finanziamenti straordinari reperiti, ma senza nuove risorse nel 2013 si passerà ad appena 73,6 milioni e nel 2014 a 83,8 milioni». Conseguenza diretta di tale riduzione è la diminuzione dei volontari avviati. «Nel 2011 il numero di volontari complessivamente finanziati, 20.123, è stato simile a quello del 2010, quando furono 20.701. Piccola crescita sul numero degli avvii nell’anno solare, passati dai 14.144 del 2010 ai 15.939 dell’anno scorso, con un +12,7%. Ma se guardiamo l’andamento storico delle partenze, rispetto agli ultimi cinque anni, dal 2006 i volontari persi sono stati 2 su 3 (-65,3%)».

di Sofia Curcio

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