BRINDISI. Una serie di affissioni a firma Greenpeace in vari luoghi della città di Brindisi ritrae la centrale Enel a carbone accanto ai primi piani di alcuni bambini brindisini: vi si legge «Le centrali a carbone della tua città hanno nuovi filtri. I polmoni di», dove la frase è completata di volta in volta con il vero nome del bambino ritratto, del quale si specifica l’età. È l’ultima iniziativa di Greenpeace per chIedere che non sia più alimentata a carbone la centrale Enel Federico II concomitanza con l’avvio a Brindisi di un processo a carico di 13 dirigenti dell’impianto. Sono imputati per getto pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e insudiciamento delle abitazioni, proprio a causa delle polveri di carbone. Greenpeace in una nota sottolinea che l’Agenzia Europea per l’Ambiente «ha segnalato nel 2011 la centrale Enel di Brindisi come il sito industriale più inquinante d’Italia».
Greenpeace aveva avviato la propria iniziativa alcuni giorni fa affiggendo negli stessi spazi occupati oggi una serie di manifesti anonimi nei quali, accanto all’immagine della centrale Enel di Cerano, si leggeva: «Sono in arrivo nuovi filtri per le centrali a carbone della tua città». Oggi, con i nuovi manifesti, viene svelato il mistero che era stato accentuato dal fatto che l’Enel aveva reso noto di non avere in corso alcuna campagna pubblicitaria per l’ambiente a Brindisi. In calce alle foto odierne, Greenpeace scrive: «Deficit nello sviluppo neonatale, deficit polmonari, malattie respiratorie, asma infantile, disordini dello sviluppo, patologie neuronali, cancro. Gli 84 inquinanti emessi da una centrale a carbone hanno molti effetti sui tuoi figli, ma una sola soluzione: fermare il carbone». «Gli impatti sanitari delle centrali a carbone di Brindisi, come quelli di qualsiasi impianto alimentato con la stessa fonte, sono enormi; e la popolazione più esposta a quei mali sono i bambini, spesso colpiti dagli inquinanti ancor prima di nascere», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. Per i manifesti a Brindisi, Greenpeace «ringrazia i bambini di Brindisi e i loro genitori, che in nome della salute e dell’ambiente hanno consentito la realizzazione della campagna di sensibilizzazione; Greenpeace ringrazia inoltre le “Mamme No al Carbone”».

Redazione online corrieredelmezzogiorno.it

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