francNAPOLI- La visita di Francesco a Napoli la sintetizzi in una scena, in un gesto che rende, di colpo, tutto più chiaro. La racconti attraverso quel poliziotto che prende in braccio un bambino , stipato contro la transenna  che delimita l’ultimo settore dei posti prenotati all’ombra di palazzo reale, e si avvia lentamente verso l’altare allestito per la messa del santo Padre. Il bambino si chiama, guarda caso, Francesco ed è affetto da autismo. I volontari in servizio, notano la sua insofferenza a restare costretto tra tanta gente. Il posto per lui non doveva essere quello e così, forzando il protocollo, gli è stato trovato un posto nei settori adiacenti al palco dove è allestito l’altare. Il suo posto sarebbe dovuto essere quello sin dall’inizio.

I VOLONTARI- Sono quasi 200 in giubba arancione fluorescente e li vedi correre da un lato all’altro di piazza del Plebiscito. Alle 9.30 del mattino hanno aiutato più di 20 persone, Sono i volontari del Cisom, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che insieme a i volontari della Croce rossa e a quelli del Costantiniano, si occupano del soccorso e dell’assistenza sanitaria. Sono venuti da ogni parte della Regione e con una organizzazione quasi militare, riescono a monitorare ogni angolo della piazza per prestare soccorso. In occasione della visita del Santo Padre, l’Arcivescovo Prelato di Pompei e il Sovrano Militare Ordine di Malta hanno pensato anche  di dedicare proprio a Papa Francesco la Mensa dei Poveri, installata presso la Casa del Pellegrino della città mariana e gestita dall’Ordine di Malta. La Mensa serve ogni giorno oltre 100 pasti a persone bisognose di Pompei e dei comuni vicini.

I PELLEGRINI- Tra venditori di bandierine celebrative e calamite di Papa Francesco, scorgi in alta uniforme anche gli scout Agesci. «Avremmo dovuto portare i guidoni (i bastoni in legno che contraddistinguono le diverse squadriglie in cui sono suddivisi, ndr) per non perderci nella folla- sottolinea uno di loro-». Poi ci sono tanti bambini, accorsi in piazza con i nonni o i genitori, gruppi parrocchiali, i fujenti della Madonna dell’Arco comunità di suore, ammalti e portatori di handicap. Per loro solo uno spazio laterale, ma nemmeno per tutti, le richieste erano tante e la disponibilità si è subito esaurita. Il papa della misericordia stupisce Napoli e i napoletani, predica tenerezza, perdono e amicizia di Dio. Si congeda con tanti sorrisi e con qualche parola in dialetto, la benedizione coniata dal cardinale Sepe ha contagiato anche il sommo pontefice.  A madonna t’accumpagna Papa Francesco.

di Walter Medolla –  @Walter Medolla

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