GIAPPONE – Sono 18 i casi di cancro alla tiroide riscontrati in minorenni attraverso lo studio sull’impatto delle radiazioni di Fukushima sugli abitanti della prefettura, ma non è stata accertata la connessione tra la malattia e il disastro atomico. I test sono stati condotti su circa 200.000 persone di 18 anni o minorenni, da un comitato di monitoraggio sulla salute degli abitanti della regione. E intanto l’autorità di controllo nucleare del Giappone ha valutato “livello 3”, pari a “incidente grave” sulla scala internazionale degli eventi nucleari (Ines), la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva che si è verificata nei giorni scorsi nella centrale di Fukushima
Rispetto al rapporto dello scorso giugno, redatto alla luce dei test condotti su un campione più ristretto di persone, sono sei i casi in più di tumore rilevati, mentre è passato da 15 a 25 il numero di casi sospetti.
Gli esperti incaricati dalle autorità locali tendono a escludere che questi tumori siano direttamente correlati all’incidente atomico dell’11 marzo 2011. Alla luce di quanto avvenuto nel caso di Chernobyl, nel 1986, in Ucraina, per gli specialisti si può stabilire un nesso di causa ed effetto solo dopo 3 o 5 anni dal disastro.

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