NAPOLI – Per le case famiglia e i servizi socio educativi per i minori a rischio che fanno riferimento al Comune di Napoli non arriveranno le risorse finanziarie promesse. Dopo i ritardi, le proteste, le ennesime promesse, arriva la beffa: la Ragioneria comunale ha fatto sapere che non esiste sufficiente copertura finanziaria, malgrado le rassicurazioni fornite durante l’ultimo “tavolo della crisi del welfare”, istituito presso l’assessorato alle Politiche Sociali.
LA PROTESTA – «Il Comune di Napoli, – spiegano gli operatori delle case famiglia, – si era impegnato a pagare 11,5 milioni di euro per gli arretrati, oltre a 3 milioni per i cosiddetti “progetti finanziati” da altri enti dello Stato e per i quali il Comune ha incassato negli ultimi due anni oltre 20 milioni, ma quei fondi sono stati usati per altro e invece di quelle risorse sono arrivati solo 5 milioni». Nel comunicato stampa, firmato dai dipendenti riuniti nel comitato “il welfare non è un lusso”, Federsolidarietá-Confcooperative, Collettivo Operatori Sociali, Federazione SAM e Federazione ARCA, i lavoratori rivendicano i propri diritti, chiedendo «scadenze precise per i pagamenti alle case famiglia entro il 30 luglio 2013 e dei finanziati entro il 19 agosto 2013», «programmazione delle prossime scadenze ai sensi dei decreti salva-comuni e salva-imprese», «nessun taglio alla spesa relativa al sociale».
L’ASSESSORE – «I tempi di risoluzione, – ha commentato l’assessore Roberta Gaeta, – sono stati appesantiti da una situazione precedente non grave, ma ci stiamo impegnando al massimo. I pagamenti ci saranno, c’è volontà politica e dell’Amministrazione, ma non possiamo azzardare più di tanto con le previsioni. Conosco benissimo l’importanza del tempo, specie quando si tratta di questo tipo di servizi. Vorrei poter dire che la situazione si risolverà a breve, ma al momento posso solo dire che l’impegno è massimo».
IL PD – I lavoratori, che senza il pagamento delle spettanze e degli arretrati vedono sempre più vicino il licenziamento, hanno tenuto una conferenza stampa presso la sala Nugnes del Comune alla quale hanno preso parte anche alcuni consiglieri comunali. «Il Comune di Napoli, – ha chiosato Antonio Borriello, del Pd, – dovrebbe pensare a tutelare i minori, piuttosto che pensare a levarsi le multe o a sistemare l’amichetta di qualcuno nell’Amministrazione».
di Nico Falco