ROMA – «Conoscete tutti ormai Matteo Dall’Osso, cittadino M5S alla Camera, e la sua incredibile storia, è affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro. Ha appena fatto il suo intervento in Aula, è l’una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque. Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà “dategli il foglio giusto!”, ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti. Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe».

Lo racconta la deputata del Movimento 5 Stelle Giulia Di Vita in un post dal titolo «I vergognosi sfottò a Matteo Dall’Osso», pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Poi, Di Vita, attacca: «Ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli?».
LA STORIA – Lo scorso marzo, in un’intervista a Radio 24, Dall’Osso raccontò di aver «sconfitto la sclerosi multipla togliendo gli amalgami dai denti». Alla radio spiegò infatti che alla base della sua malattia ci sarebbe la carenza di una piccola proteina chiamata glutatione.
«La malattia mi colpi’ che avevo 19 anni – raccontò Dall’Osso – Nel 2006 non muovevo le gambe, non vedevo dall’occhio destro, non muovevo la mano sinistra e non riuscivo a parlare». La svolta fu una puntata di Report: «Non ringrazierò mai abbastanza Milena Gabanelli. Intervistò un dentista sulla tossicità delle otturazioni di amalgama – ricostruiì Dall’Osso con Radio 24 -. Ho rimosso quattro cinque amalgami e un dente devitalizzato. Ed ero rinato. Poi ho scoperto che sono carente di una parte di un gene che serve per detossificarsi dai metalli tossici. La catena di detossicazione dei metalli tossici non è completa a meno che non vado a prendere delle pasticche per sopperire a questa carenza e che vanno ad integrare questa carenza di Glutatone. Nelle mail, i dottori mi scrivevano di curarmi e di tornare da loro. Non ti vogliamo vedere in dieci anni in condizioni peggiori di quelle che avevi. Ma cosa avevo? Mi hanno dato altri tre anni, staremo a vedere».

Redazione Online corriere.it

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