gasMILANO. È stato presentato presso la Sala Consiliare del Comune di Bresso, in provincia di Milano, il progetto “Una spesa diversa”. L’idea nasce dalla collaborazione fra il comune, la cooperativa “Sì, si può fare” ,formata dall’unione di alcune famiglie del territorio per affrontare in modo innovativo le molteplici problematiche inerenti alla disabilità, e il Gruppo di Acquisto Solidale “Gas Bicocca”. Quest’ultimo è formato da individui e famiglie che intendono praticare i principi del consumo critico consapevole e della sobrietà, ritenendo necessario un cambiamento profondo degli stili di vita, del consumo e della produzione. Finalità di un GAS è provvedere all’acquisto di beni e servizi cercando di realizzare una concezione più umana e solidale dell’economia, un’economia delle relazioni, dello scambio e della condivisione. Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze e appoggio e a verificare le proprie scelte.
L’INIZIATIVA.Scopo del progetto è quello di infondere la cultura dell’acquisto consapevole e sostenibile e al contempo dare vita ad un “negozio” in cui undici persone, con sindrome di down, sono impiegate almeno due giorni a settimana. L’esperienza lavorativa deve diventare il trampolino di lancio per far crescere nella persona il desiderio di diventare adulto, autonomo ed indipendente. Si vuole dare la possibilità alle persone con bisogni speciali di entrare in un contesto lavorativo con un’organizzazione in cui è necessario adattarsi a regole e a condizioni reali. Sperimentarsi in una nuova autonomia che abbia un riconoscimento sociale, relazionale ed economico Il comune, entusiasta del progetto, ha messo a disposizione uno spazio comunale, che è ora diventato il “negozio” dei Gas. «Siamo partiti da una semplice domanda- spiega Gabriella Ramoni, assessore comunale all’Ecologia e alle Pari Opportunità-. Si può fare la spesa in modo diverso, favorendo lavoro e territorio? La risposta sta in questo progetto che oltre tutto favorisce l’ambiente perché i prodotti sono tutti di filiera corta. Penso che il ruolo del comune -continua Ramoni – sia quello di sviluppare realtà virtuose e favorire la condivisione delle buone pratiche. In questo caso abbiamo pure evitato inserimenti lavorativi di persone con disabilità in strutture spesso inutili e costose».

di Rosa Ambrosio

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