Bambini-romROMA- I bambini romeni hanno paura. Dalla ricerca realizzata su un campione di 242 famiglie romene residenti a Roma, Milano e Torino viene fuori che la maggior parte dei bambini romeni residenti in Italia, teme di dichiarare la sua nazionalità e la nasconde a causa delle discriminazioni legate alla confusione tra nazionalità romena e Rom. La crisi economica attuale rende la mobilità migratoria inversa. Molte famiglie romene tornano al loro paese. I bambini romeni, una volta rientrati in patria, hanno problemi di inserimento nel loro contesto sociale di origine.
L’ INIZIATIVA- Questo è quanto emerge dalla ricerca “Children’s Rights in Action. Improving children’s rights in migration across Europe the Romanian case” all’interno del programma “Fundamental Rights and Citizenship”, progetto finanziato dalla Direzione Generale di Giustizia della Commissione Europea, alla presenza tra gli altri di Gianni Pittella, vice-presidente Parlamento Europeo, Ivano Abbruzzi, direttore Ricerca e Progetti Fondazione Albero della Vita Onlus e Margaret Tuite del dipartimento di Giustizia Commissione Europea.
GLI INTENTI- La ricerca delinea le problematiche inerenti ai diritti dei minori, nello specifico romeni e mira alla sensibilizzazione dei paesi membri dell’Europa verso un maggiore intervento di integrazione dei bambini romeni. L’Italia è uno dei paesi preferiti dai migranti romeni, ma nonostante ciò non ha un sistema di integrazione  pari agli altri paesi Europei. Il processo di integrazione non è solo un intervento specifico, ma è un modo di porsi culturalmente nell’accoglienza al diverso, che racchiude diversi soggetti della società civile. L’Italia in questo senso sembra ancora essere indietro.

 di Paolo De Martino 

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