ROMA. In un documento pubblicato alla vigilia del primo anniversario del rapporto della Commissione indipendente d’inchiesta sul Bahrein (Bici), Amnesty International ha dichiarato che il regno del Golfo persico si trova davanti a una scelta radicale, tra stato di diritto e una spirale di repressione e instabilita’.
Il rapporto della Bici, istituita dalle autorita’ del Bahrein per fare luce sulle violazioni dei diritti umani commesse durante le proteste antigovernative del 2011, aveva concluso che il governo era responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e aveva presentato una serie di raccomandazioni riguardanti, tra l’altro, la necessita’ di accertare le responsabilita’ e di svolgere indagini indipendenti sulle denunce di tortura e di altri abusi. Il governo si era impegnato ad attuarle.
Al contrario, come evidenziato nel documento di Amnesty International, anziche’ dare seguito all’impegno, le autorita’ hanno consolidato la repressione, culminata nell’ottobre 2012 nel divieto di ogni raduno e assembramento, in violazione del diritto alla liberta’ d’espressione e di assemblea pacifica, e nel novembre 2012 nel ritiro della cittadinanza a 31 esponenti dell’opposizione.
SAHRAOUI. «La dimensione e la natura delle violazioni verificatesi dopo le raccomandazioni della Bici hanno reso una farsa il processo di riforme nel paese’ – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. Come abbiamo documentato, le autorita’ hanno rinnegato le promesse fatte. Ogni pretesa del governo riguardo al miglioramento della situazione dei diritti umani suona vuota di fronte a un moribondo processo di riforme». «E’ diventato evidente che le autorita’ del Bahrein non hanno la volonta’ di intraprendere le azioni necessarie per le riforme. Asserire il contrario mostra unicamente lo scarto esistente tra retorica e realta» – ha proseguito Sahraoui. «Mentre la protesta cresce e l’instabilita’ e’ alle porte, la comunita’ internazionale e soprattutto gli alleati del Bahrein devono condannare quanto sta accadendo nel paese e smetterla di nascondersi dietro lo scudo della Bici per evitare di dover criticare le autorita». L’istituzione della Bici, composta da giuristi ed esperti di diritti umani di prestigio internazionale, era stata salutata come un’iniziativa di grande importanza. Un anno dopo, tuttavia, e’ stata praticamente accantonata. Per le vittime delle violazioni dei diritti umani e per i loro familiari, la giustizia e la riparazione restano lontane.

di f.g.

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