MIRANDOLA. Sono oltre 1600 i volontari Anpas provenienti da tutta Italia e impegnati con le varie colonne mobili della Protezione Civile e nei servizi sociosanitari in loco. Quasi 2500 i pasti cucinati ogni giorno dalle cucine dei campi, assistenza all’infanzia e supporto al sistema sociosanitario, supporto al coordinamento degli interventi con le istituzioni (Dipartimento Protezione Civile, Comuni e sistema 118). Sono alcuni dei dati dell’intervento dell’Anpas in Emilia ad un mese dopo la prima scossa.

LE DICHIARAZIONI –  Fausto Casini, Presidente Nazionale Anpas e, da modenese, personalmente coinvolto nel sisma, dichiara: “Il terremoto è il frutto di una forte energia che caricata nel tempo e che si manifesta con forza distruttiva. Le Pubbliche Assistenze unite nell’Anpas la accumulano e la ridonano in aiuti ed in energia positiva riconducendola sotto il controllo dell’intelligenza e dell’umanità. Lo riescono a fare con la qualità di professionisti formati e con l’entusiasmo che solo il contatto con l’utilità e il servizio riescono a scatenare negli individui. Ho affrontato e raccontato giorno per giorno il terremoto in un continuo alternarsi di commozione, idee e voglia di fare grazie all’ascolto dei volontari – prosegue Casini – con la certezza che ogni giorno inventeremo qualcosa di nuovo e di migliore per il futuro. L’Anpas c’è, ma soprattutto ci sarà!“.

I CAMPI – Il campo di Mirandola è stato allestito dal 20 maggio presso il piazzale Costa. Ad oggi si sono avvicendati nel campo: 283 volontari, 89 associazioni, 65 mezzi. Nell’ultima settimana sono state presenti al campo 318 persone, 44 volontari, con 41 tende montate. La cucina del campo, gestita e coordinata dai volontari Anpas, distribuisce 724 pasti al giorno. Il campo di Novi di Modena è stato allestito il 29 maggio presso il campo sportivo. Ad oggi si sono avvicendati nel campo: 303 volontari, 79 associazioni, 87 mezzi. Nell’ultima settimana sono state presenti al campo 437 persone, 52 volontari, con 55 tende montate. La cucina del campo, gestita e coordinata dai volontari Anpas, distribuisce 1100 pasti al giorno. È inoltre presente una struttura protetta gestita da due volontari Anpas e due volontari di Save the Children.

IMPEGNO SOSTENIBILE – I volontari Anpas restano ai campi con una turnazione di sette giorni con varie attività nell’assistenza alla cittadinanza: dalla segreteria del campo alle postazioni medico-sanitarie. Ci sono logisti, elettricisti, idraulici fino agli animatori che, insieme a educatori e insegnanti, supportano i bambini nelle strutture protette. Grande attenzione, nell’intervento, è stata data ad una gestione sostenibile dell’emergenza e dell’importanza dell’inclusione sociale all’interno dei campi Anpas. Anpas sta adottando la strategia Rifiuti Zero anche nella gestione di questa emergenza: sono stati ridotti al minimo, infatti, gli spostamenti dei mezzi associativi per i volontari che arriveranno il campo dalle altre regioni. Data la vicinanza della stazione di Mirandola, Anpas utilizzerà i mezzi pubblici per far arrivare i propri volontari ai due campi di Mirandola e Novi di Modena. Data la varietà di culture e di provenienza della cittadinanza, le cucine dei campi lavorano anche nella diversificazione dei pasti nel rispetto delle diverse culture presenti. Il coordinamento della Sala operativa Anpas Nazionale e la colonna mobile nazionale. Coordinata dal responsabile Marco Lumello, sta operando h24 per garantire il massimo dell’efficienza a supporto delle attività delle associazioni operanti nelle zone colpite dal sisma, ma anche a supporto del Dipartimento di Protezione Civile. Dallo scorso 20 maggio si sono avvicendati 44 volontari provenienti da 21 pubbliche assistenze. Cinque sono i volontari, provenienti da due Pubbliche Assistenze, che si stanno occupando del controllo e della gestione delle attrezzature presso il Dipartimento della Protezione Civile.

L’IMPEGNO IN EMILIA – A distanza di un mese dalla prima scossa sono più di 800 i sono i volontari delle Pubbliche Assistenze dell’Emilia Romagna che, senza sosta, continuano a garantire i servizi sociosanitari e di emergenza nelle zone colpite. Un impegno che ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale Emilia e Carpi: a poche ore dal sisma i volontari avevano già allestito due Posti Medici Avanzati presso gli ospedali danneggiati e un furgone radio per garantire la copertura delle comunicazioni tra le associazioni intervenute. Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle Pubbliche Assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola e, a tutt’oggi, fornisce oltre 500 pasti giornalieri. Importante anche la funzione del coordinamento degli interventi: volontari Anpas stanno operando all’interno del COC di Mirandola, del COR, DICOMAC e del magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile.  Dal 20 maggio ad oggi la centrale operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con almeno 1-2 volontari.

I VOLONTARI – Le 32 Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena hanno incrementato il presidio sanitario fornendo quotidianamente 8 ambulanze in servizio di emergenza in aggiunta a quelle presenti sul territorio prima del sisma. Un grande sforzo di volontà e passione nonostante sono state danneggiate e rese inagibili 5 sedi delle pubbliche assistenze Anpas (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia e San Felice). Nonostante la perdita della sede e molti degli stessi volontari abbiano perso le loro abitazioni, anche nelle zone colpite le pubbliche assistenze Anpas hanno garantito trasporti sanitari sia nell’emergenza (con l’evacuazione dell’ospedale di Mirandola e di una casa di cura) e i trasferimenti interospedalieri ordinari.

di Alessandro Barba

PER SAPERNE DI PIU’:  

www.anpasnazionale.org

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