USA- Ancora morti per colpa di armi lasciate incustodite in America, alla vigilia di un durissimo scontro parlamentare sulla riforma fortemente voluta dalla Casa Bianca. All’indomani dell’ennesimo appello di Barack Obama al Congresso perché imponga regole più severe al possesso di pistole e fucili, altre due tragedie di ordinaria follia. Stavolta, a distanza di poche ore, due incidenti che coinvolgono bambini piccoli, sia come carnefici, sia come vittime.
LE DUE TRAGEDIE – Il primo dramma è accaduto durante una tranquilla grigliata in famiglia a casa di un vicesceriffo, nel profondo sud del Tennessee, nella Contea di Wilson. Dopo pranzo, l’ uomo ha deciso di mostrare ad un amico la sua collezione di armi nella camera da letto. Quindi è tornato in giardino. Dopo poco, nella stessa stanza sono entrati la moglie del poliziotto e un bimbo di appena 4 anni, figlio di amici. Ed è qui che, in circostanze misteriose, il bimbo ha impugnato una delle pistole abbandonate sul letto e ha freddato la signora. Passano poche ore, e a Toms River, in New Jersey, un altra tragedia: un bimbo sempre di 4 anni ha sparato alla testa a un suo amichetto di appena 6 anni, che muore poche ore dopo. Gli inquirenti stanno ancora indagando per capire come il piccolo sia riuscito a entrare in possesso della calibro 22, un’arma evidentemente mal custodita dai genitori. Non è ancora chiaro se il colpo sia partito inavvertitamente o il bimbo abbia premuto il grilletto.
LO SCONTRO AL CONGRESSO – Storie simili, frutto dell’eccessiva diffusione di armi nelle case americane. E per porre un freno a disgrazie come queste, come alle stragi di massa nelle scuole, nei cinema e nei centri commerciali, il Senato sta cominciando a discutere la legge n. 649, che se approvata imporrebbe controlli più seri sugli acquirenti di armi, un allargamento delle zone in cui è vietato portare armi, e altre misure di deterrenza contro le pistole facili. Obama spera in un accordo bipartisan, tenuto conto che non ha la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti. Ma la destra repubblicana al momento appare divisa. Circa 14 senatori di primissimo livello, hanno già minacciato di fare ostruzionismo. Altri esponenti repubblicani, come John McCain, sono invece aperti al confronto per diluire il più possibile la riforma. Una strategia che ha già avuto conseguenze rilevanti, visto che dalla prima stesura del testo elaborato dal vicepresidente Joe Biden, tra le proteste dell’ala progressista dei democratici, è già sparito il bando sulle armi da guerra, quelle che usate nel cinema di Aurora e nella scuola del Connecticut. L’intesa comunque è vicina: giovedì il primo voto al Senato.

di Redazione Online (corriere.it)

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