PALERMO.  La Sicilia potenzierà l’assistenza per chi ha contratto l’infezione da Hiv e promuoverà anche l’offerta attiva del test a chi ha comportamenti a rischio. “L’obiettivo è quello di proseguire l’opera di educazione alla salute – ha precisato il neo assessore regionale Lucia Borsellino – con efficaci campagne di prevenzione”. Secondo i dati del triennio 2009 – 2011 provenienti da tutti i centri siciliani di diagnosi e cura dell’Hiv raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Epidemiologico dell’assessorato, in Sicilia ogni  anno si osservano circa 160 nuove infezioni, soprattutto fra i maschi (che sono il 73 per cento del totale) di età fra 20 e 49 anni e fra gli stranieri, in particolare donne; gli stranieri costituiscono circa il 30 per cento dei nuovi casi, e provengono in massima parte dall’Africa. I rapporti eterosessuali sono la causa principale della trasmissione dell’infezione (52 per cento), seguiti dai rapporti omosessuali (40 per cento). La ridotta propensione allo screening, anche in chi ha comportamenti a rischio, fa sì che spesso alla diagnosi sia già presente uno stadio avanzato della malattia. Dall’analisi dei dati risulta inoltre che la malattia non colpisce più in prevalenza i tossicodipendenti giovani ma gli eterosessuali di età matura.

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