ROMA – Per capire chi ci governerà quanto tiene al sociale e soprattutto quanto conosce del Terzo Settore abbiamo scelto un candidato per ciascuna coalizione e ad ognuno abbiamo rivolto 11 domande “cardine”. E così dal Pd al PDL, toccando il Movimento 5 Stelle, passando per Scelta Civica e Rivoluzione Civile sino a Fare per Fermare il Declino,  vi offriamo uno spaccato dell’Italia che sceglierà il futuro del Welfare italiano.
LE DOMANDE – Come vedono gli schieramenti le Fondazioni di origine bancaria? Conoscono davvero la loro funzione di sostegno al Terzo Settore come rimarcano alcuni, o credono siano solo strutture di potere? Ed ancora, cittadinanza attiva, volontariato e Terzo Settore, quali saranno gli spazi nel nuovo Governo e quali riforme sono necessarie, se necessarie, per fare ripartire l’apparato composto da migliaia di associazioni e cooperative? E poi ambiente, cooperazione internazionale, diversamente abili, legalità, migranti, minori a rischio, protezione civile, violenza sulle donne. Insomma, quali sono le priorità per i candidati? Ed infine, guardandosi attorno, al di là degli schieramenti di bandiera, credono di poter avviare un dialogo con i loro avversari e se si con chi? Undici domande, undici risposte per provare ancora a sperare in un Italia solidale.
Gli intervistati: Edo Patriarca (PD), Maurizio Lupi (PDL), Andrea Olivero (Scelta Civica), Sergio D’Angelo (Rivoluzione Civile), Giulia Sarti ( Movimento 5 Stelle), Pilar Saavedra Perrotta (Fare per Fermare il declino)
di Luca Mattiucci*
“Da Ratzinger lezione di dignità”
L’anno vecchio e’ finito ormai ma qualcosa qui non va. E avrebbe dovuto vederlo Dalla il nuovo anno, magari dalla platea dell’Ariston mentre sul palco va in scena “un’Italia vera” cantata dall’Armata Rossa che chiede famiglie unisex e cittadinanza per i migranti con esibizioni in lingua LIS, nonostante un “pirla” dalla platea offenda Crozza e la nostra intelligenza. Magari i preti non si sposeranno e forse Cristo non scendera’ dalla croce. Ma il suo “incaricato”, questo e’ vero, si e’ dimesso: Benedetto XVI lascia il trono per divenire emerito, alla Cossiga. E come dare torto a chi non crede alle rassicurazioni? Non parlo delle teorie complottiste certo, ma della drammaticita’ che sta nella scelta. Uno schiaffo ben assestato ad una Chiesa incapace di essere tra la gente. Ratzinger dimissionario racconta una dignita’ smarrita. Tra cinque giorni si va alle urne per scegliere tra un’equilibrista moderato, un politico ridotto a comico, un tecnico ormai politico in barba alle promesse, un comico che vuol essere politico e un magistrato che sceglie di “contrastare l’illegalita’” come se i tribunali fossero impropri. Ma tant’e’, diceva mia nonna mentre insaporiva un sugo senza carne, “il nonno vuole il ragu’”. La sua finta pietanza ha affascinato per anni. Del ragù italiano vi diamo qui un assaggio : stesse domande per tutti, uno per coalizione. Ne vien fuori la necessità di un dialogo trasversale.
*direttore responsabile Comunicare il Sociale

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