RAGUSA – È giunta anche in Sicilia la nuova modalità di creare asili nido per i più piccoli. Sono gli asili nido in famiglia che già attivi sul territorio siculo attirano l’interesse dei genitori, ma che nel Comune di Ragusa ancora non sono regolamentati come dovrebbero. Aurelio Guccione, presidente della cooperativa La Città Solidale, rinnova il suo appello alle istituzioni per la stesura di un regolamento efficace per le strutture in questione: «Torniamo a chiedere all’assessore alle politiche per la Famiglia, Giovanni Brafa, la convocazione di un tavolo di lavoro per scrivere un regolamento che disciplini i nidi in famiglia. Il rischio – continua Guccione – è che non tutte le realtà che propongono questo tipo di accoglienza siano all’altezza della situazione».
GLI ASILI NIDO IN FAMIGLIA – Si tratta di una nuova tipologia di accoglienza di bambini i cui genitori lavorano, nata in Europa settentrionale: l’idea di base consiste nell’affidare i piccoli ad altre madri, creando piccoli nuclei di bambini fino a un massimo di 6. In questo modo sono assicurate non solo la cura e l’attenzione da parte delle madri, ma anche la socializzazione tra i bimbi.
Dopo la sperimentazione avvenuta nella città di Trento, gli asili nido a gestione famigliare sono diventati un’alternativa validissima a quelli privati o comunali, sia per quel che riguarda liste d’attesa e costi.
LA POLEMICA – Oltre a mancare di un regolamento valido, nelle scorse settimane gli asili nido in famiglia sono stati bersaglio di accuse per via della concorrenza che rappresentano per le realtà private: «A noi – spiega Guccione – non interessa entrare in questa polemica. Si tratta di due servizi ben diversi e rispondenti a due filosofie di accoglienza alternative. Tuttavia, quello che ci proponiamo e che vorremmo facesse suo il Comune di Ragusa è che tutti siano nelle condizioni di potere offrire prodotti di qualità nell’interesse delle famiglie e, soprattutto, a tutela dei bambini».
di Claudia Di Perna
