NAPOLI- Contro gli incendi estivi Legambiente scende in campo: al via la campagna di informazione e sensibilizzazione antincendio Non bruciarti il futuro, in collaborazione con Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Volontari di Legambiente, i partecipanti ai campi di volontariato ambientale dell’ associazione, circoli locali saranno impegnati nella distribuzione di brochure, locandine e manifesto con la diffusione dei numeri da chiamare in presenza di un incendio. Una campagna di sensibilizzazione per turisti e cittadini con la distribuzione capillare di un vademecum con consigli da seguire alla vista delle fiamme per intervenire prima che i danni diventano inestimabili.

“Ci risiamo sul fronte della lotta agli incendi estivi tra ritardi del piano antincendio, confusione ed esclusione la Regione Campania anche quest’anno parte con il piede sbagliato. Le drammatiche immagini e le fiamme criminali che lo scorso anno hanno colpito il Vesuvio e la maggior parte del territorio campano non hanno insegnato nulla. Come nell’estate 2017, stiamo assistendo allo stesso copione, allo stesso film. Speriamo che sia diverso il finale”.  In una nota Legambiente Campania denuncia i ritardi della Regione nella prevenzione e nella lotta agli incendi estivi.“Nonostante la scadenza del 15 giugno- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- ad oggi la Giunta Regionale non ha ancora approvato il Piano AIB (antincendi boschivi) 2018 e le relative modalità attuative. E’ stato approvato solo Modello organizzativo ed operativo del sistema Antincendi Boschivi (AIB) in Campania (Decr. Dirig. n. 142 del 07.06.2018 Burc n. 40 dell’11.6.2018), per il quale solleviamo riserve e preoccupazioni, già segnalate nei mesi scorsi, sull’effettiva capacità di tenuta di tale Modello e sul reale coinvolgimento degli enti territoriali, in particolare Comuni e Comunità Montane. Desta perplessità che tale approvazione avviene ormai in piena stagione di massima pericolosità, ma ancora nelle more del completamento di tutti gli elaborati tecnici, grafici ed economico finanziari, costitutivi del Piano e della stipula delle convenzioni previste con i soggetti istituzionali competenti al concorso e alla collaborazione e alla lotta attiva contro gli incendi boschivi. Non da meno – denuncia Legambiente- le mancanze e le inefficienze delle Amministrazioni Locali, se si pensa che oltre il 90% dei Comuni Campania ad oggi non hanno aggiornato il “ catasto delle aree percorse dal fuoco’ previsto dalla legge 353 del 2000, uno strumento importante per prevenire gli incendi, un forte deterrente contro incendiari e gli interessi che li muovono”.

“Tali ritardi- conclude Mariateresa Imparato di Legambiente- si aggiungono alla discutibile decisione di affidare esclusivamente alla Protezione Civile le attività di spegnimento dei boschi, rimuovendo tra il personale impegnato gli operai idraulico-forestali dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura che nel corso degli anni hanno maturato specifiche competenze e conoscenze. In particolare si ignora quale sia l’effettiva utilizzazione di tali risorse professionali presenti nelle foreste demaniali dell’Area Flegrea (Cuma) e di Roccarainola, gestite e sorvegliate appunto dall’Assessorato all’Agricoltura.”

Inoltre Legambiente sottolinea la scarsa attenzione data alla prevenzione, in particolare nella fase di pre-allerta, sorveglianza e pre-allarme, visto il mancato coinvolgimento, accanto alle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile, di quelle dell’associazionismo ambientalista, di vigilanza e tutela del patrimonio naturalistico che sono e costituiscono un significativo presidio sul territorio, in grado di poter dare il proprio contributo nelle attività di contrasto agli incendi boschivi implementando ed ampliando la vigilanza in loco per prevenire sul nascere il propagarsi degli incendi.

“Si evidenzia, poi – si legge nelle nota- la necessità di conoscere la consistenza del numero dei Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) effettivamente disponibili per l’impiego sull’intero territorio regionale e la loro ubicazione operativa, stante le criticità emerse nella scorsa stagione. E’ ben noto, infatti, che la strategicità del DOS è essenziale non solo per coordinare le operazioni di spegnimento, ma anche per accompagnare gli interventi dei mezzi aerei (elicotteri e canader)”. 

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