bullismo-salute-mentaleROMA – «Bullismo in aumento nelle scuole italiane, probabilmente per una maggiore presa di coscienza del problema». Così il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, sul bullismo negli istituti scolastici dopo che recenti fatti di cronaca hanno riportato il problema sulle pagine dei quotidiani. «È vero che il fenomeno, anche nella sua definizione corretta, è in aumento – afferma Rossi Doria -, ma in questi casi c’è sempre un’ambiguità. La domanda è sempre la stessa: il fenomeno aumenta perché siamo più consapevoli o perché è realmente aumentato? Non lo sappiamo. Io penso che ci sia più consapevolezza».

CODICE PENALE – «Spesso, fatti che non riguardano il bullismo vengono inseriti in questa categoria – spiega il sottosegretario -. Faccio un esempio: una rissa tra ragazzi non è bullismo, uno sfottò momentaneo o una telefonata per prendere in giro un compagno una volta non è bullismo. C’è una tendenza a dare questa etichetta a fenomeni diversi». Tuttavia, aggiunge Rossi Doria, per i fatti più gravi, il voto in condotta non conta più. «Occorre fare anche una distinzione tra bullismo e attività penale – aggiunge -. Se cinque persone picchiano un ragazzo più piccolo siamo oltre il bullismo, siamo nel codice penale. Possiamo sempre dire che è il prodotto più estremo nato dal bullismo, ma in quel caso si interviene col codice penale».

di Mirko Dioneo

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