BERGAMO. Urlava, minacciava, insultava tutti, e alla fine per calmarlo è dovuto intervenire il 118, che lo ha portato via in ambulanza. L’uomo aveva anche le sue ragioni per arrabbiarsi, ma se la doveva prendere soprattutto con se stesso, visto che aveva trascorso 12 ore filate attaccato a una slot machine dove aveva buttato la bellezza di 23 mila euro. Denaro in buona parte uscito dalle sue tasche di piccolo imprenditore di Costa Volpino, ma anche dalle tasche di chi glielo ha prestato. Si tratta di una delle perdite più consistenti causate dalla febbre delle slot che ha contagiato ventimila bergamaschi, stando ai dati dell’Asl. Perdita che è anche un caso esemplare di ciò che avviene quando si è preda della dipendenza da macchinette.
Qualche giorno fa l’uomo si è presentato a una sala giochi dell’Alto Sebino convinto di riuscire a fare un colpo grosso. Tanto convinto che si era portato in casa qualcosa come 12 mila euro in contanti. Alle 14.30 si è seduto davanti a una Vlt (le Videolottery che permettono di fare giocate fino a 10 euro al colpo) e ha cominciato a infilare denaro in modo compulsivo. Alle 19 era già al verde. Dopo avere insultato tutti i presenti se n’è andato, solo per tornare poco dopo con altri 5.000 euro. Alle 23 ha esaurito anche quelli, con lo stesso bilancio: tutto in uscita, zero in entrata. Convinto di essere stato truffato da macchinette truccate, ha preteso dal titolare della sala, che conosceva da tempo, un prestito per continuare a giocare. Ottenuti 3.000 euro ha ripreso a infilarli nella Vlt, sempre con lo stesso risultato. A mezzanotte e mezza si è trovato di nuovo senza un soldo, e ha replicato la scena di due ore prima: a suon di insulti e pretese si è fatto concedere un nuovo prestito di 3.000 euro. Sempre più disperato, l’uomo si è giocato pure quelli, fino a trovarsi alle 3 di nuovo senza denaro. Ha dato in escandescenze, prendendosela con tutti e accusando il titolare della sala giochi di averlo imbrogliato. Il proprietario del locale, temendo il peggio, ha avvisato le forze dell’ordine.
Il giocatore, ormai in condizioni psicologiche instabili, è stato immobilizzato e portato in ambulanza in ospedale. Ora sta seguendo una terapia al Servizio tossicodipendenze dell’Asl di Lovere. Al Sert loverese non confermano per motivi di privacy la presenza del giocatore, limitando a spiegare che chi ha i suoi problemi può «intraprendere un percorso per valutare la presenza della dipendenza attraverso colloqui individuali o con i familiari, visite sanitarie e test diagnostici. Dopo di che gli viene proposto un percorso terapeutico che può articolarsi attraverso interventi medico, psicologico, educativo e sociale». «Da noi il problema del gioco non è molto grave – commenta il sindaco di Costa Volpino Mauro Bonomelli – ma stiamo comunque pensando di organizzare iniziative di prevenzione per evitare che si creino situazioni pesanti».

di Fabio Paravisi (bergamo.corriere.it)

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