FIRENZE. Quando Andrea Gioacchino, una sera d’estate di un anno e mezzo fa, conobbe in un locale quel tenore brasiliano venuto in Italia per studiare canto, pensò che facevano vite troppo diverse perché la loro conoscenza potesse diventare qualcosa di più: uno artista sempre in giro per il mondo a cantare, l’altro chimico con uno posto fisso in un ente pubblico. Invece non solo sono ancora insieme, ma il 26 settembre scorso, in Brasile, si sono sposati, firmando un Contratto di Unione Omoaffettiva. «Facciamo sempre vite molto diverse ma ci siamo presi l’impegno di sostenerci a vicenda» racconta Andrea Gioacchino Di Gioia, 41 anni, pratese, addetto al laboratorio di analisi di Publiacqua. Il suo compagno continua a viaggiare da un continente all’altro, dal Sud America alla Cina, ma non vede l’ora di tornare nella casa, la loro, nella campagna di Bagno a Ripoli. E lui, appena può lo raggiunge, ovunque si trovi. «Ci metto 10 minuti a fare la valigia e partire» racconta.

IL PROSSIMO VIAGGIO CHE FARANNO SARÀ QUELLO DI NOZZE, A PARIGI O A LONDRA. Per la luna di miele Andrea, potrà sfruttare le due settimane di licenza matrimoniale che l’azienda gli ha concesso, accogliendo la sua richiesta e decidendo di estendere i diritti, i vantaggi e le agevolazioni di cui fino a oggi potevano usufruire solo le coppie sposate di sesso diverso anche a quelle gay. Stenta quasi a crederci. «Per la verità non ci speravo tanto, pensavo non ci fossero margini, invece quando la richiesta è arrivata sul suo tavolo il presidente ha detto sì senza batter ciglio». In più, la licenza è stata posticipata, visto che le nozze sono già avvenute. «Certo, i giorni di vacanza fanno sempre bene» spiega il novello sposo, dipendente di Publiacqua (prima Consiag) dal 1996. «Ma l’ho fatto soprattutto per creare un precedente e dare un segnale forte alla ‘‘casta’’ politica e all’opinione pubblica». Pensava di «lanciare un sassolino nel lago e smuovere un po’ il pelo dell’acqua», invece ha «creato uno tsunami»: per la prima volta un’azienda a maggioranza pubblica riconosce sullo stesso piano lavoratori gay ed etero, coppie di sesso diverso od omosex. «Per noi questa scelta aziendale è giusta e naturale» spiegano il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis e l’Ad Alberto Irace. «Crediamo sia importante dare un piccolo segnale verso il riconoscimento di nuovi diritti per qualunque coppia, e per l’aggiornamento dei contratti di lavoro che ancora non li prevedono». E pensare che Andrea, all’istituzione del matrimonio, non ci ha mai creduto. Ma ai diritti della coppia, etero od omosessuale che sia, sì. «Ho sempre sperato di creare una famiglia» dice.

E SE OGGI QUELLA SPERANZA SI È TRASFORMATA NELL’INIZIO DI UN CAMMINO INSIEME, lo devono soprattutto al caso: era una sera di giugno che sarebbe stata uguale a tante altre quando, mentre Andrea passeggiava senza meta in centro, scelse di fare un salto allo Yag, locale gay in Santa Croce. Lì alcuni amici gli hanno presentato quel trentacinquenne brasiliano, che studiava a Bologna a Firenze di passaggio per uno spettacolo. «Abbiamo riso e scherzato, ci siamo scambiati i numeri di telefono, ma lui dopo poco sarebbe partito per Pechino, non pensavo l’avrei rivisto». Invece la domenica riceve un invito per una passeggiata in centro, Andrea non ha molta voglia ma poi ci ripensa. E accetta. Così è diventata un’unione forte, ma formalizzarla non è stato semplice: in Italia le coppie gay non sono riconosciute, nella vicina Spagna valgono poco se uno dei due conviventi non è cittadino spagnolo. Così sono volati in Brasile, approfittando di una tournée del tenore nel suo Paese d’origine. Ma anche qui non in tutti gli Stati le nozze omosessuali sono possibili, e si sono visti dire «no» più volte. Non si sono fatti scoraggiare, e finalmente a João Pessoa, in mano solo il passaporto e il codice fiscale brasiliano, davanti a due testimoni e in appena 20 minuti hanno firmato il Contratto di Unione Omoaffettiva. In Italia, i primi di ottobre, hanno poi festeggiato in grande stile, con un banchetto nuziale, con tanto di fiori e torta, a due passi da Palazzo Vecchio, con la famiglia di Andrea e gli amici. Con il contratto di nozze in mano sperano in un futuro con più tutele, come coppia di fatto, anche in Italia. Il prossimo passo sarà la domanda per il ricongiungimento familiare per permettere al suo compagno di stabilirsi in Italia.

di Ivana Zuliani (da corrierefiorentino.it)

 
 

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