ROMA. “Almeno 10 bambini palestinesi hanno perso la vita e 140 sono rimasti feriti dall’inizio delle ostilita’. Numerosi bambini compaiono anche tra gli 80 civili israeliani feriti e il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora”. Lo scrive in una nota l’Unicef, spiegando che “a Gaza desta allarme soprattutto la situazione sanitaria: gli ospedali sono sovraffollati a causa dell’afflusso continuo di feriti e le scorte di alcuni farmaci si sono rapidamente esaurite”. L’Unicef “sta predisponendo l’invio dalla Supply Division (il centro logistico dell’organizzazione, con sede a Copenaghen) di scorte di emergenza per 14 farmaci di base”. In queste ore le condizioni di sicurezza “non consentono interventi umanitari all’interno di Gaza, anche se 5 team di psicologi dell’Unicef stanno visitando ospedali e abitazioni private per fornire assistenza ai bambini che hanno subito shock o hanno assistito a scene violente”.
AIUTI UMANITARI. L’Unicef “sta predisponendo aiuti umanitari in diversi settori (acqua, igiene, protezione, istruzione). La chiusura del confine a Kerem Shalom provochera’ a breve una penuria di carburante, con gravi conseguenze sul funzionamento dei servizi essenziali gia’ a fine novembre, quando saranno esaurite le scorte di combustibile (111.000 litri) finanziate dall’Unicef e da Human Rights First, una Ong partner. I combattimenti stanno devastando le gia’ poverissime infrastrutture civili della Striscia di Gaza: sono ben 30 le scuole lesionate, fra cui 5 gestite dall’Unrwa, partner dell’Unicef in gran parte dei settori di intervento in favore dell’infanzia. Si lamentano danni anche ad alcuni acquedotti, pozzi e cisterne, mentre sono lievi i danni a due ospedali e a un ambulatorio. L’Unicef ha espresso la sua profonda preoccupazione per il deteriorarsi della situazione e per l’impatto che essa ha sull’infanzia sia a Gaza che in Israele”.

di f.g.

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