ROMA.  Sempre più spesso è possibile leggere annunci di affitto su siti e giornali specializzati. Ogni giorno, infatti, oltre 800 mila annunci di famiglie che affittano una porzione della propria casa compaiono online: solo nel 2012 sono il  14%. Secondo l’analisi di Immobiliare.it “gli italiani hanno bisogno di fare cassa e, per riuscirci, stanno rinunciando persino alla loro privacy casalinga”. «L’affitto sta cambiando profondamente – spiega Carlo Giordano, Amministratore delegato di Immobiliare.it– e se prima veniva messo in locazione l’intero appartamento, da dividere magari tra più studenti o lavoratori, oggi il 26% delle offerte di affitto è rappresentato da singole stanze all’interno dell’abitazione del proprietario».  Il reddito mensile che ne deriva, a seconda delle città, può variare da 170 a oltre 500 euro. Gli annunci si rivolgono prevalentemente a lavoratori con settimana corta, meno “invadenti” di un soggetto presente in pianta stabile. Inoltre, secondo lo studio, in più del 50% dei casi i contratti non sono registrati, “consentendo la massima flessibilità tra le parti”. E per la prima volta i lavoratori hanno superano gli studenti nella richiesta di affitto condiviso (58%contro 42%).
FENOMENO IN CRESCITA. «Gli affitti “parziali” – continua Giordano – non si limitano solo al mercato residenziale, ma è anzi ancora più marcato nel settore degli uffici: nell’ultimo anno l’offerta di stanze di uffici a terzi è più che raddoppiata».  A concedere in locazione stanze ad uso ufficio sono soprattutto imprenditori o piccole società che, per ragioni diverse (nel 56% dei casi per riduzione del personale), ritengono di avere spazi disponibili all’interno dei loro immobili operativi e li offrono, quasi sempre arredati, ad altri imprenditori o freelance. Si punta, così, a sinergie di spazi (sale riunioni o aree break), di tecnologie (wireless, stampanti o server) o di personale (receptionist, pulizie), col fine ultimo di avere una riduzione per tutti dei costi operativi.

di Walter Medolla

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