RIMINI – Arrivando in treno alla stazione Rimini Fiera è immediatamente evidente che il luogo che ospita Ecomondo è una cittadella a sè. I padiglioni dela Fiera sono così ampi che ci si può perdere. Quattro ale nelle quali si estende la più importante rassegna ambientale d’Italia e non solo. Secondo molti esperti di settore è la più completa vetrina nell’area euro mediterranea sulle soluzioni tecnologiche e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto. Ecomondo è soprattutto un momento di incontro e confronto tra gli operatori dell’industria della Green economy e dell’economia circolare.

Come era facile immaginare, nella quattro giorni della ventesima edizione di Ecomondo i temi dibattuti sono stati innumerevoli. Dallo sviluppo urbano sostenibile alla tracciabilità dei percorso dei rifiuti dopo la loro raccolta. Dalla stategia energetica nazionale dopo gli accordi sul clima di Parigi alla difesa del made in Italy nel settore agroalimentare. Si è discusso in maniera capillare anche degli obiettivi che si punta a raggiungere, come portare, entro il 2030, al 70 per cento il riciclaggio di carta, plastica, metalli e vetro presenti nei rifiuti solidi urbani, portare, tra il 2025 e il 2030, all’80 per cento il riciclaggio complessivo degli imballaggi, portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5 per cento, vietare il trattamento termico del materiale riciclabile, escludere la pratica della colmatazione da quelle di riciclaggio di inerti. Obiettivi raggiungibili, come è stato ripetuto da più attori presenti in fiera, solo con il contributo attivo dei cittadini e di politiche ambientali che investano nel reale cambiamento per garantire un futuro migliore.

di Ciro Oliviero

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