VENEZIA – Via le barriere architettoniche a Venezia, in occasione della 28esima edizione della maratona che si corre domenica da Stra a Riva Sette Martiri. I ponti della città sul percorso della Venicemarathon sono stati ricoperti con rampe di legno dagli organizzatori sin dalla prima edizione del 1986.  Dal 2005, il Comune di Venezia ha colto quest’opportunità per la città, dando vita al progetto ““Venezia Accessibile  -– Le barriere si superano di Corsa”” e, oggi, le rampe di legno creano un percorso di circa 3 km accessibile a tutti – da San Basilio ai Giardini di Sant’Elena – in un contesto di grande rilevanza storica e ambientale. Questo percorso sarà fruibile a tutti fino al 10 marzo del 2014.
 
“ Venicemarathon diventa dunque un evento che migliora l’accessibilità di una delle città più belle ma più difficili al mondo. Ad oggi Venezia è fruibile al 70% (tra ponti e trasporto pubblico) ma ogni anno quest’’ccasione è utile per raccontare i miglioramenti realizzati o
Di seguito, riportiamo i due itinerari accessibili fino al 10 marzo 2014, realizzati dal servizio Città per Tutti del Comune di Venezia
Percorso Area A – Zattere
1. Dopo aver preso da Piazzale Roma o dalla Ferrovia il vaporetto della linea 2 (accessibile alle carrozzine) in direzione canale della Giudecca oppure il motoscafo della linea 5.1 (accessibile ad una sola carrozzina per volta) scendete alla fermata Zattere.
2. Dall’imbarcadero si può ammirare sulla destra la facciata classicheggiante della Chiesa S. Maria del Rosario ai Gesuati. Costruita tra il 1726 e il 1735 per l’ordine dei Domenicani,in sostituzione della piccola chiesa che tuttora le sorge accanto. Al suo interno si trovano opere di J. Tintoretto e G. B. Tiepolo. L’ingresso laterale posto sulla destra
presenta 4 gradini di circa 16 cm. Proseguendo lungo il percorso indicato nella mappa si incontra il Ponte della Calcina ai piedi del quale si trova l’omonima pensione dove soggiornò John Ruskin.
3. Dal Ponte della Calcina girando prima a sinistra, lungo la fondamenta de Ca’ Bragadin e poi a destra, in Calle de la Chiesa si raggiunge Palazzo Venier dei Leoni, sede dal 1980 della Collezione Peggy Guggenheim, una delle più importanti raccolte d’arte italiana, europea e americana del Novecento. Palazzo Venier dei Leoni è un edificio incompiuto, noto come il “palazzo non finito” dietro al quale si estende un magnifico giardino (ove si narra che i Venier tenessero un leone). Il giardino delle sculture Nasher, la sede espositiva (dove si trova la collezione di Peggy Guggenheim, insieme alla Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof e la Collezione Gianni Mattioli), e la sede della mostra temporanea sono accessibili grazie alla presenza di elevatori.
4. Costeggiando il canale della Giudecca, potrete concedervi una piacevole passeggiata lungo la Fondamenta delle Zattere ed ammirare le facciate di importanti edifici, oltre che intravedere sulla destra dall’altra parte del canale il profilo dell’isola della Giudecca con le celebri chiese del Palladio (Zitelle, Redentore, San Giorgio Maggiore). Troverete lungo il percorso l’Ex ospedale degli Incurabili, ora sede dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Subito dopo, si può ammirare la Casa Cicogna alle Zattere di Ignazio Gardella, noto architetto del Novecento. Nelle immediate vicinanze troverete la Chiesa dello Spirito Santo. Fondata con l’annesso convento nel 1483, ha la facciata lombardesca.
5. Continuando lungo la Fondamenta delle Zattere arriverete ai Saloni, i nove grandi Magazzini del Sale (XIV sec.), il primo dei quali (civico 266) ospita la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, dedicata all’artista Emilio Vedova. L’innovativo spazio, progettato da Renzo Piano, è il primo esempio espositivo di opere d’arte in modalità dinamica attraverso l’uso di navette robotizzate. L’ingresso è consentito dalla presenza di un elevatore.
6. Dalla Fondamenta delle Zattere girando a sinistra lungo Rio Terà ai Saloni e proseguendo diritti lungo la calle de Mezo si può ammirare dall’esterno l’ex Chiesa di San Gregorio e la trecentesca Abbazia di San Gregorio fondata nel IX sec. dai Benedettini.
7. Ripercorrendo a ritroso Calle de Mezo e imboccando Rio Terà dei Catecumeni potrete raggiungere la Basilica della Madonna della Salute attraversando l’omonimo ponte. Capolavoro di Baldassarre Longhena, costruita tra il 1631 e il 1687 nel ricordo della liberazione dalla peste. La basilica, aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30, è accessibile nel periodo della Festa della Salute (21 novembre) grazie ad una rampa temporanea posta all’ingresso principale.
8. Proseguendo lungo la Fondamenta arriverete alla Punta della Dogana, edificio seicentesco che ospitava la Dogana da Mar della Repubblica di Venezia. Grazie al recente restauro dell’architetto giapponese Tadao Ando è diventato un Centro d’arte contemporanea che insieme a Palazzo Grassi costituisce il complesso espositivo della Francois Pinault Foundation e ospita grandi mostre d’arte contemporanea. Gli spazi sono accessibili grazie alla presenza di ascensori.
Percorso Area B – Riva degli Schiavoni
1. Dopo aver preso il vaporetto della linea 1 (accessibile alle carrozzine) in direzione del Lido scendete alla fermata Arsenale.
2. Dall’imbarcadero girando a destra arriverete in Riva San Biagio dove ha sede, negli antichi granai della Repubblica eretti nel 1322, il Museo Storico Navale. L’edificio si sviluppa su cinque piani, ma non è provvisto di ascensore quindi è possibile visitare solo il piano terra. All’interno sono conservati i cimeli della Repubblica di S. Marco, della Marina Militare Italiana e di marine di varie regioni d’Italia. A fianco del museo c’è la Chiesa di S. Biagio ai Forni. Fondata nel XI secolo fu ricostruita nella metà del settecento e fino all’erezione della chiesa di S. Giorgio dei Greci ebbe la particolarità che vi veniva officiata la messa sia con rito latino che bizantino.
3. Se dall’imbarcadero prendete invece sulla sinistra la Riva degli Schiavoni e poi calle del Dose troverete, nel Campo Bandiera e Moro, la Chiesa di San Giovanni in Bragora. La chiesa, dedicata a S. Giovanni Battista, fu fondata all’ inizio del VII sec. e riedificata nel 1475. La facciata è tripartita in rispondenza alle navate interne. All’interno opere di Alvise Vivarini, Palma il giovane, Cima da Conegliano. È accessibile dall’ingresso principale, superando un dislivello di ridotte dimensioni.
4. Uscendo dalla Chiesa e mantenendo la destra imboccate Salizzada S. Antonin. Lungo il percorso troverete la Chiesa di S.Antonin fondata nel IV secolo, al suo interno è presente un ciclo pittorico di Jacopo Palma il Giovane che ritrae episodi della vita del Santo. Proseguendo lungo la fondamenta dei Furlani raggiungerete la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni. La costruzione risale alla fine del ‘400; fu restaurata a metà del ‘500. La scuola dedicata ai dalmati, componente fondamentale della Repubblica, deriva il nome dalla Schiavonia, come un tempo era denominata la Dalmazia. Gli Schiavoni erano devoti ai Santi Giorgio, Trifone e Gerolamo. La scuola che ospita un celeberrimo ciclo di Vittore Carpaccio dedicato alla vita di San Giorgio è accessibile al piano terra superando due gradini all’ingresso principale. Il personale addetto alla sorveglianza è disponibile
ad aiutare le persone con disabilità a visitare la scuola.Orario: lunedì 14.45-18.00; dal martedì al sabato 9.15-13.00, 14.45-18.00; domenica 9.15-13.00. Festività aperto ore 9.15-13.00. Chiuso lunedì mattina e domenica pomeriggio.
5. Proseguendo fino alla fine di Calle dei Furlani e girando a sinistra raggiungerete Campo de le Gate. Su una modesta casa una lapide ricorda che qui vi soggiornò dal 1792 al 1795 Ugo Foscolo componendo importanti opere giovanili tra cui il celebre sonetto “A Venezia”.
Maggiori informazioni disponibili sul sito:
http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/589

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