Dati che confermano quanto da tempo garanti e parenti dei detenuti affermano: in molte celle delle carceri napoletane e campane, a prevalere è il sovraffollamento. A confermarlo è un report sull’anno 2020 appena concluso realizzato dal garante dei detenuti del Comune di Napoli Pietro Ioia e dalle sue collaboratrici, Sara Romito e Sarah Meraviglia, presentato al centro culturale Gridas di Scampia. L’esempio plastico, ancora una volta, il carcere di Poggioreale. Stando a quanto raccolto dall’Ufficio del garante nel corso delle visite in carcere e dai vari approfondimenti, il Giuseppe Salvia alla fine del 2020 contava 1991 (286 stranirei detenuti a fronte di un massimo di capienza di 1571 posti. Sotto organico anche la Polizia penitenziaria, 775 rispetto ai 911 previsti dalla pianta organica. Gli agenti di Polizia penitenziaria attualmente in servizio a Poggioreale sono 775 rispetto i 911 previsti in pianta organica); gli educatori sono 13 a fronte dei 22 previsti per l’istituto e 57 sono le persone con un incarico amministrativo contro i 68 previsti. Nella relazione viene descritto un quadro allarmante del carcere. “Entrando nei padiglioni è subito evidente la differenza tra le zone ristrutturate e quelle che non lo sono: queste ultime versano in pessime condizioni, presentando spesso scarsa pulizia, umidità alle pareti, un unico ambiente in cui si trovano sia i servizi igienici che la cucina, mancanza di doccia nella maggior parte delle stanze e assenza di spazi della socialità in quasi tutti i padiglioni; inoltre, molte stanze ospitano fino a 12 detenuti (in una delle visite una di esse accoglieva ben 13 persone), con letti a castello a tre livelli, molto vicini al soffitto”. Meno marcato il sovraffollamento al carcere Pasquale Mandato di Secondigliano con 1249 detenuti rispetto ad una capienza di 1037. Per quanto riguarda Nisida, questi i numeri: 38 minorenni due hanno tra i 14 e i 15 anni, dodici tra i 16 e i 17 anni, diciassette tra i 18 e i 20 anni e sette tra i 21 e i 24 anni. Gli agenti di polizia penitenziaria, 97 attualmente, corrispondono a quelli previsti in pianta organica. Per quanto riguarda, invece, i funzionari giuridico-pedagogici, quelli in servizio sono 8 su un organico di 9. Anche a Nisida c’è una presenza maggiore di operatori di polizia penitenziaria rispetto sia al numero di educatori sia alla popolazione detenuta. Numeri risicati anche rispetto al reinserimento nel mondo lavorativo: 289 a Poggioreale, 338 a Secondigliano nonostante al Pasquale Mandato ci siano più possibilità di accedere a laboratori o a percorsi di studio, al pari di Nisida.

Le parole di Ioia – Dopo le rivolte nella primavera 2020 nelle carceri per le preoccupazioni relative al Coronavirus, secondo il garante comunale Pietro Ioia ci sarebbero stati anche qui «aggressioni ai detenuti, picchiati dopo la fine delle proteste» senza dimenticare «le continue telefonate dei parenti dei detenuti» che, anche in virtù della sospensione temporanea dei colloqui per ragioni di prevenzione, «si dicono preoccupati per la salute dei propri cari».

Il contributo di Antonio Piccirillo – Figlio del boss della Torretta Rosario ‘O Biondo, in carcere per diversi reati, Antonio Piccirillo dopo aver preso le distanze dal mondo criminale presenziando alla presentazione del report ha mostrato la volontà di «contribuire affinché nelle carceri i detenuti possano intraprendere percorsi creativi e di lavoro. Voglio guardare negli occhi tutti i nostri padri che si trovano adesso in carcere perché una volta usciti possano fare un passo indietro».

di Antonio Sabbatino