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Ottaviano, arriva nelle scuole “K Game. Il gioco della gentilezza”

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Si chiama “K Game. Il gioco della gentilezza” l’iniziativa che il Comune di Ottaviano, nello specifico l’assessorato alle politiche per l’infanzia retto da Virginia Nappo e l’assessorato alle pari opportunità retto da Maddalena Massa, ha promosso nell’ambito del progetto nazionale “Costruiamo Gentilezza 2024”, che vede la Città Metropolitana di Napoli quale Capitale nazionale della Gentilezza 2024.

Accanto al gioco della gentilezza, anche il concorso “Gentile è chi il gentile fa” e un incontro in occasione della festa della mamma, volto a fornire spunti di riflessione sulla importanza della comunicazione responsabile nel rapporto genitore- figlio.

Il gioco di società si svolgerà nelle classi quarte e quinte delle scuole primarie del territorio pubbliche e paritarie. Si tratta di una sorta di gioco dell’oca nel quale ogni casella corrisponde ad un’attività metacognitiva e/o di potenziamento della linguistica mirate ad una ri-strutturazione e a una ri-programmazione neuro linguistica.

Per un mese, ogni bambino partecipante al K Game annoterà sul proprio quaderno le “azioni K gentili” compiute da egli stesso o dai suoi parenti.  Al termine, verrà premiata la classe con il maggior numero di “azioni K”, ma ci saranno riconoscimenti per tutti i partecipanti.

Per il concorso “Gentile è, chi il gentile fa” ogni bambino compilerà un diario della gentilezza, l’insegnante referente di ogni classe registrerà i gesti gentili compiuti e ogni alunno coinvolgerà in questo percorso la propria famiglia.

L’avvio del progetto è previsto per il giorno 8 marzo.

Spiega il sindaco Biagio Simonetti: “Ringrazio l’assessore alle politiche per l’infanzia Virginia Nappo e l’assessore alle pari opportunità Maddalena Massa che hanno voluto celebrare la gentilezza con una iniziativa originale e allo stesso tempo ricca di contenuti, capace di coinvolgere i nostri ragazzi ma anche le famiglie. L’obiettivo è rendere i comportamenti improntati alla gentilezza una sana abitudine di vita”.

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