Oltre 1000 ragazzi di 12 scuole coinvolti in laboratori di musica, teatro e legalità. Un percorso per comprendere l’importanza del rispetto delle regole. Il progetto Tutti in Piazza, finanziato dalla Regione Campania attraverso il bando Scuola Viva, è giunto a compimento con un evento finale tenutosi al teatro Trianon di Forcella, durante il quale gli studenti hanno messo a frutto quanto appreso in questi mesi. «Laboratori da 700 ore complessive, il coinvolgimento di 32 esperti professionisti tra musicisti, attori, avvocati. I ragazzi hanno risposto davvero con entusiasmo», afferma Gianfranco Wurzuburger, presidente di Asso.gio.ca. altro partner fondamentale di Tutti in Piazza. «Il filo conduttore di queste attività è stato il rispetto delle regole. In musica, si rispetta quanto scritto sul pentagramma. In teatro si segue un copione. E poi c’è l’educazione alla legalità che deve accompagnarci sempre», aggiunge Wurzburger. Secondo il vicepresidente de L’altra Napoli Onlus, Antonio Lucidi questa è «una bella giornata per Napoli, in un momento in cui c’è qualche ombra. La città sente ancora il peso dei due anni di pandemia da covid e gli effetti, in parte, del conflitto in Ucraina che ha generato l’aumento dei prezzi e che a sua volta genera povertà. Le ripercussioni sui giovani sono quelle legate alla povertà educativa e la povertà educativa porta i disastri a partire dalla dispersione scolastica». Il maestro di musica Denise Borrelli parla di «un grande entusiasmo e di una grande partecipazione dei ragazzi. La cosa sorprendente è vedere come la musica e il teatro siano connaturati al tessuto napoletano, basta dei piccoli cenni e i ragazzi si illuminano».

La lettera all’assessore  – I ragazzi coinvolti in Tutti in Piazza hanno anche consegnato nel corso dell’evento conclusivo al Trianon una lettera all’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini. “Ci siamo ritrovati tutti in piazza per inseguire un sogno: per qualcuno quello teatrale, per altri musicale. Ma soprattutto il desidero più grande per tutti: una città migliore’’ che “deve cambiare’’ scrivono i ragazzi che hanno anche cantato “A città e Pulicenella’’ in piazza Calenda. “Non possiamo continuare a vedere – aggiungono – i nostri coetanei morire per le strade, i nostri amici bere fino a stordirsi, le nostre amiche lasciare la scuola per scegliere strade più facili. Ma da soli non possiamo farcela. Lo chiediamo a voi che rappresentate il mondo dei grandi. Ci avete consegnato una città meravigliosa, ma da migliorare, ancora tanto’’. Ecco quindi le richieste: “Occorre più sicurezza, basterebbe iniziare dalla videosorveglianza e più presenza e controllo sul territorio. Spazi dove aggregarci: perché non ripulire e valorizzare i tanti (spazi appunto ndr.) che ci sono?’’. E ancora, “scuole più aperte, dove offrire possibilità a chi non ce la fa, in orari pomeridiani e serali. Piazze dove ritrovarci: le nostre sono invivibili e poco sicure. Più ascolto: tanti di noi si sentono soli, poco accompagnati e curati nelle problematiche personali’’. «Il concetto di legalità è spesso per un studente lontano e non è visto in modo appassionata – commenta l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini – ecco perché abbiamo pensato di avvicinarli attraverso i laboratori. A breve partirà la nuova quadriennalità di Scuola Viva».

di Antonio Sabbatino

 

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