MILANO – Sono ben i sindaci che si sono ritrovati a Palazzo Marino, per lanciare la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo. E sono 315, in totale, i primi cittadini che hanno aderito al manifesto contro le slot machine, promosso da Terre di mezzo e da Legautonomie: nei loro comuni abitano circa 7,6 milioni italiani. Ora i sindaci sottoscriveranno i manifesti che invitano i cittadini a firmare il disegno di legge contro il gioco d’azzardo. E poi nei loro comuni inizierà la raccolta firme.
22 ARTICOLI – I 22 articoli del disegno di legge mirano a tutelare le fasce deboli e vulnerabili della società (in particolare i minori), a contrastare le infiltrazioni mafiose, l’evasione fiscale e tributaria, a contenere le pubblicità e a garantire cure reali per le persone affette da gioco d’azzardo patologico. Ai sindaci, infine, è dato il potere di autorizzare o meno l’apertura di sale da gioco. «Un’azione importante, soprattutto, di fronte all’ennesima, ultima sentenza del Consiglio di Stato (26 settembre 2013) che stabilisce che non devono essere i sindaci a determinare l’orario delle sale con videoterminali per i giochi, bensì i questori, i soli in grado di presidiare gli interessi di particolare rilievo pubblico che coinvolge il settore del gioco e delle scommesse con vincita in denaro; individua inoltre il Tar del Lazio quale l’unico competente per l’esame di eventuali profili di illegittimità», spiegano i promotori dell’iniziativa.
di Francesco Gravetti