Anche se non ce ne rendiamo pienamente conto, il cambiamento climatico dipende sempre dalle scelte che il singolo, in quanto parte della collettività, fa ogni giorno, in maniera consapevole o inconsapevole. Dinanzi alla quota di emissioni dell’intero comparto produttivo globale, l’impatto che la propria auto, la propria abitazione o la propria dieta hanno sul pianeta sembra del tutto irrilevante; così non è. Essendo la produzione, in quantità e qualità, figlia del consumo come l’offerta è dettata dalla domanda, le scelte personali, nel contesto attuale della crisi climatica, assumono un’importanza determinante; non solo perché hanno il potere di indirizzare il sistema produttivo, ma perché potrebbero guidare anche le scelte politiche su ciò che il mercato, ovvero il consumatore, vuole. Oltre al potere contrattuale sul suo futuro, un consumatore attento può contribuire anche a pesare meno sull’ambiente in molti modi. Forse non sarà sufficiente a scongiurare la crisi climatica ma, se non altro, tener da conto l’impatto che abbiamo sul pianeta è un modo utile per aumentare la consapevolezza individuale e responsabilizzare la propria coscienza, così da poter eventualmente correggere il tiro. Per un amerindio della foresta pluviale amazzonica non è difficile calcolare quale sia l’impatto delle sue abitudini quotidiane sull’ecosistema, ma non è altrettanto facile per un cittadino occidentale, la cui vita è di gran lunga più complessa e impattante. Grazie ad un semplice questionario online, è possibile conoscere la propria impronta ecologica, l’impatto ambientale che abbiamo sul pianeta. Il questionario, disponibile su varie piattaforme e siti internet come Global Footprint Network e WWF, spazia dalle abitudini di consumo quotidiane come la spesa alimentare, il riscaldamento, i mezzi di trasporto utilizzati, fino ad arrivare alle classi di consumo degli elettrodomestici casalinghi, gli acquisti online, la spesa a domicilio, ecc… In conclusione, per riuscire a non far pesare troppo la nostra impronta ambientale sull’ecosistema, oltre a limitare i consumi superflui e le spese inutili, si possono osservare delle piccole accortezze quotidiane. Per ciò che riguarda l’alimentazione, ad esempio, bisognerebbe sempre scegliere prodotti a chilometro zero o locali, prediligendo frutta e verdure stagionali, che non richiedono trasformazioni energivore e un lungo trasporto, soprattutto se intercontinentale.

In generale, bisognerebbe ridurre il consumo di carni e prodotti di origine animale e non scegliere quelli da allevamenti estensivi. L’attenzione non riguarda solo l’alimentazione ma anche l’utilizzo dell’abbigliamento o degli apparecchi elettronici. Sapere quanto un bene costi in termini di impronta di carbonio o di consumo idrico ci consente di poter fare scelte più consapevoli per l’ambiente.

Insomma, ogni giorno, nel nostro piccolo, prendiamo un importante numero di decisioni che possono contribuire a salvare il pianeta o a distruggerlo.

di Valerio Orfeo

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