NAPOLI – Quante volte avremo sentito la frase “prevenire è meglio che curare”? Soprattutto quando si tratta di bambini, i genitori lo sanno bene, la scelta dello sport da praticare diventa fondamentale in un’ottica futura. E proprio il futuro è l’obiettivo del Progetto Motoriamente: creare un adulto in salute e sicuro di sé, a partire da un bambino che fa attività fisica e si diverte.
A CAMPOSANO – Nato all’Università “Carlo Bo” di Urbino, ormai oltre 11 anni fa, questo Progetto è finalmente sbarcato anche da noi grazie al coraggio e alla lungimiranza di una giovane terapista e posturologa, Carmen Foglia, e al team della sua palestra “Fisiosport Asd” di Camposano, in provincia di Napoli. “Quante volte sentiamo parlare di bambini e adolescenti, spesso anche adulti, costretti a ricorrere alla ginnastica correttiva, a causa dell’insorgere di patologie come la scoliosi, la cifosi o i piedi piatti. Si chiama “correttiva” proprio perché è un’attività che mira a correggere, a curare una patologia appunto. L’obiettivo del Progetto Motoriamente, invece, è esattamente quello di prevenire tutto ciò. Si tratta, infatti, di un’attività motoria preventiva, specifica per la fascia d’età dai 4 ai 10 anni, ovvero quella centrale del periodo evolutivo. Attraverso percorsi individualizzati, talvolta differenziati, si riesce così a stimolare il corpo, a prevenire problemi di postura e di equilibrio, le classiche patologie della colonna, ma anche di piedi, ginocchia e così via. I bambini imparano a conoscere il proprio corpo, a farsi del bene e nel frattempo si divertono, traendo da questa attività anche moltissimi benefici psichici.” Tanti bambini oggi si ammalano perché si muovono poco, oppure male, e i rimedi non sono mai piacevoli: si va dal classico busto ortopedico, alle costose nonché noiose lezioni di ginnastica posturale. Questa cosa incide anche a livello psicologico sia sul genitore che sul bambino, che viene percepito come “malato” e affronta il percorso di cura in maniera negativa, spesso causandone anche la cattiva riuscita. “I bambini che si approcciano a Motoriamente sono coinvolti in attività di gruppo. La dimensione del gioco è fondamentale per ottenere dei risultati: se i bambini si divertono sono stimolati ad impegnarsi sempre di più e questo li porta ogni volta ad affrontare e superare i propri limiti”, afferma Filippo Napolitano, istruttore specializzato in posturologia.
SOCIALIZZARE – Naturalmente, prima di iniziare l’attività, ciascun bambino viene sottoposto ad una visita posturale, in modo che, se si dovessero già riscontrare dei problemi, si potrà intervenire tempestivamente ed in maniera mirata. La lezione si tiene due volte a settimana e dura un’ora, durante la quale è possibile per i genitori assistere, in modo tale che anch’essi vengano “educati” a gestire correttamente i bambini nella quotidianità. “Al di là degli evidenti benefici fisici,” sottolinea Elia Lenzi, istruttore esperto nelle attività per l’infanzia, “questo Progetto è fondamentale anche per la socializzazione del bambino: è dimostrato che quando non si ha la possibilità di confrontarsi con gli altri, la crescita è più lenta. Stare insieme diventa uno stimolo per il bambino, oltre che dal punto di vista motorio, anche da quello cognitivo. Lavorando in gruppo si riesce a gestire il carattere del bambino, che impara a sottostare alle regole, a rispettare gli altri, a fare gioco di squadra: si riesce a plasmare, quindi, l’adulto che sarà. Basti pensare che a volte dall’insicurezza o dalla paura possono derivare veri e propri limiti motori.” Se pensiamo che nei paesi sviluppati l’inattività fisica sta addirittura al quarto posto nella classifica delle cause di mortalità, allora ci possiamo rendere conto facilmente di quanto sia fondamentale diffondere il più possibile progetti come questo sul territorio. “Per prevenire la carie, sono anni che i dentisti ripetono che bisognerebbe lavarsi i denti tre volte al giorno”: è la metafora, chiarissima, che suggerisce Foglia. Motoriamente è un progetto che dovrebbe essere diffuso nelle scuole, per educare i bambini ad uno stile di vita sano ed evitare che diventino adulti “malati”. Naturalmente per farlo servono risorse economiche, che molto spesso mancano, ma soprattutto serve un cambio di mentalità: per primi devono essere i genitori a rendersi conto che investire sulla salute dei propri figli, nel modo giusto, è il regalo più grande che possano fargli.
 

di Nunzia Capolongo

 
 

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