ROMA.  «Una vera e propria bomba sociale che potrebbe esplodere il 31 dicembre», quando cioè alla gran parte degli oltre 160mila precari della pubblica amministrazione scadrà il loro contratto di lavoro. Senza dimenticare che al termine dell’anno scolastico saranno oltre 70mila persone del settore scuola a ritrovarsi senza contratto, senza stipendio e senza lavoro, per la scadenza del loro contratto annuale. A lanciare l’allarme è la CGIL dopo una ricognizione sui contratti precari nella pubblica amministrazione e soprattutto per avanzare una richiesta urgente: «Questa bomba deve essere disinnescata attraverso un provvedimento urgente di proroga immediata dei contratti precari in scadenza».
SPENDING REVIEW. Nella sua ricognizione sul fenomeno del precariato la Cgil punta il dito contro “l’effetto perverso” determinato da una legge come «la Spending Review che elimina posti di lavoro e le ultime manovre che tagliano il lavoro precario». Spiega la Cgil, «la manovra di taglio delle dotazioni organiche delle amministrazioni centrali, tra questi ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali, enti di ricerca e altro, ha portato a 4.028 posti di lavoro in meno e ad altrettante eccedenze di lavoratori». Ma secondo il sindacato si tratta di numeri «assolutamente parziali e che rischiano di essere di più di quelli indicati dalla stessa Ragioneria generale dello Stato in 24mila». Manca da questo conto, infatti, l’Inps, il Ministero degli Interni, degli Esteri e dell’Economia, così come non ci sono le agenzie fiscali e la stessa Presidenza del Consiglio. Non è quindi rappresentato un pezzo dello stato centrale ma allo stesso tempo non è conteggiato tutto l’universo degli enti locali.

di Mirko Dioneo 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui