tombaNAPOLI . «Ora che è stata ufficialmente approvata la riforma della normativa regionale nel settore delle attività funerarie, chiediamo ai Comuni della Campania di vigilare sulle imprese inquinate dalla camorra, che si arricchiscono con i soldi dei familiari dei defunti, cui estorcono denaro che va a rimpinguare le casse dei clan». Lo scrivono in una lettera aperta ai sindaci dei Comuni di tutta la Regione le associazioni di categoria, l’ACITOF-FENIOF, la LAIIF e la FEDERCOFIT. Una lettera che arriva dopo la pubblicazione ufficiale sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del 5 agosto 2013, con cui è stata pubblicata la legge regionale n. 7 del 25 luglio 2013 che modifica ed integra la n. 12 del 24 novembre 2011 nel settore funerario.
La riforma arriva appena 16 mesi dopo che, in Commissione regionale Anticamorra presieduta da Gianfranco Valiante, è stato posto il problema di un intervento urgente per liberalizzare il settore delle imprese funebri e liberarlo dai forti condizionamenti camorristici che danneggiano le imprese sane, i Comuni ma soprattutto i familiari dei defunti.
La piaga del “racket del caro estinto” impone alla nuova legge norme più stringenti per il rilascio delle autorizzazioni ad esercitare l’attività. La normativa introduce, infatti, elementi di liberalizzazione e controllo che si propongono di prevenire e contrastare ogni forma di illegalità e abuso. Vengono offerti così ai Comuni nuovi strumenti di intervento per svolgere le proprie funzioni di regolamentazione delle attività funerarie e viene posto l’obbligo in capo a tutti i Sindaci della Regione di approvare apposito regolamento comunale di polizia mortuaria in linea con la rinnovata normativa. Viene istituito inoltre, l’Osservatorio regionale per la legalità e la trasparenza delle attività funerarie e cimiteriali e vengono inaspriti controlli e sanzioni amministrative. L’ACITOF-FENIOF, la LAIIF e la FEDERCOFIT, le tre principali associazioni di categoria hanno inviato una lettera aperta a tutti i sindaci della Regione per invitarli ad attivare tutte le necessarie iniziative di verifica e controllo nei confronti delle imprese operanti nei propri territori. In modo più specifico, si chiede ai sindaci di attivarsi affinché i propri uffici comunali provvedano a verificare se le imprese che esercitano l’attività siano in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni stabilite dalla legge regionale (tra cui il certificato antimafia) e, in caso negativo, provvedere ad emettere sanzione e sospensione dell’attività. «Sono lieto – dichiara Valiante – di aver avviato l’iter di questo importante provvedimento. Troppo spesso nella nostra Regione le famiglie dei defunti vengono colpite da una intrusione violenta da parte di imprese abusive e illegali che, in assenza di regole certe e di controlli, vengono esposte al ricatto estorsivo, a prezzi elevatissimi e servizi di scarsissima professionalità. Con questo intervento – ha concluso il presidente della Commissione regionale Anticamorra – da oggi sarà più facile avviare una legittima impresa funebre ma al tempo stesso sarà più difficile operare illegalmente o abusivamente e saranno controllate e pesantemente sanzionate le attività abusive e illegali del settore anche grazie alla istituzione dell’Osservatorio regionale creato da questa riforma»
 

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