I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, accompagnati dai palombari della Marina Militare e dagli istruttori di Mare Nostrum, hanno pulito i fondali del Borgo dei Marinari. L’immersione ha avuto inizio dalla banchina del Circolo Savoia e ha riguardato parte dello specchio d’acqua del porticciolo di Santa Lucia; all’operazione hanno preso parte anche il Corpo Militare dell’Ordine di Malta e i volontari di Archeoclub D’Italia. Sui fondali marini sono stati “pescati” un carrello, una sedia, pneumatici, telefoni cellulare, numerosissime bottiglie in vetro. “Siamo felici di aver fatto qualcosa per la comunità – hanno dichiarato i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, uscendo dall’acqua -. Ci fa sentire meglio con noi stessi”.

Presenti gli assessori comunali Vincenzo Santagada e Antonio De Iesu, e Stefano Sorvino di Arpac Campania. “E’ un’iniziativa tanto importante quanto simbolica perché siamo sul territorio di Megaride – ha affermato Vincenzo Santagada, assessore al Verde del Comune di Napoli – una zona simbolica della nostra città. Stiamo cercando di sensibilizzare la nostra realtà alla salvaguardia dell’ambiente”.

“Il Circolo Savoia ha la fortuna di avere soci presenti della società civile: imprenditori, professionisti, dirigenti di azienda che partecipano allo sviluppo della città – ha affermato Fabrizio Cattaneo della Volta, presidente del Circolo Savoia – con la loro attività professionale. Tutti insieme, in questo club, abbiamo deciso di fare qualcosa per la città. E lo facciamo quotidianamente con attività sociali e sportive. Supportare i ragazzi dell’Area Penale è stato un vero piacere. Un evento, quello della pulizia dei fondali, che ci lega anche al passato, al nostro predecessore, Pippo Dalla Vecchia, che nel 1992 organizzò la prima pulizia dei fondali marini del Borgo Marinari”.

“Il Corpo Militare dell’Ordine di Malta ha fornito supporto sanitario per garantire l’operazione nella massima sicurezza – ha affermato Mariano Barbi, Capitano del Corpo Militare dell’Ordine di Malta –  per i ragazzi e per gli operatori”.

“La Marina Militare ha recentemente firmato con il Dipartimento di Giustizia Minorile un accordo di collaborazione che trova la sua prima applicazione pratica proprio a Napoli. C’è un accordo con il Centro di Giustizia Minorile – ha ricordato Aniello Cuciniello, Capitano di Vascello della Marina Militare – con un progetto “Bust Busters” ad ampio spettro che prevede il recupero di aree di Napoli ma prevede anche un avviamento ai mestieri del mare con la formazione di ragazzi”.

“Esperienza bellissima con ragazzi eccezionali  – ha sottolineato Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub D’Italia che oggi si è immerso con i giovani dell’Area Penale di Napoli – per una causa che peroravamo da tanto tempo: tutela del luogo di Parthenope e questi ragazzi hanno insegnato noi come pulire i fondali. Il progetto “Bust Busters” prevede un percorso formativo, di conoscenza del patrimonio ambientale e culturale”.

“La libera Università di Bolzano ha chiesto di avere i reperti di plastica portati alla luce dai ragazzi dell’Area Penale di Napoli. La plastica recuperata dai nostri ragazzi diventerà tendine in esposizione alla Fiera del Mobile. Ci saranno anche i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, divenuti sub grazie al progetto “Bust Busters” e i nuovi che adesso inizieranno il percorso formativo per conseguire il brevetto di sub”, ha annunciato Giuseppe Centomani, direttore del Centro di Giustizia Minorile della Campania.

 

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