L’associazione “Il Nodo” ha come finalità la tutela di coloro che non possono giovarsi di cure destinate alla guarigione, ovvero le persone che necessitano di cure palliative e di terapia del dolore.

Nasce nel 2016. Siamo un’associazione di promozione sociale, ma in realtà siamo persone che hanno ascoltato e vissuto il dolore del fine della vita.

Medici, infermieri, psicologi, giornalisti e semplicemente parenti di persone che non ci sono più e che hanno lottato fino al momento estremo per terminare la propria esistenza con dignità.

Sono i pazienti dimenticati, quelli che non potranno raccontare la propria esperienza perché la loro voce non può più essere ascoltata. Ma la nostra sì.

La morte nella nostra cultura è un tabù, talvolta anche per gli stessi medici, qualcosa a cui ci si può solo arrendere.

Ma il dolore, invece, si può e si deve affrontare, andando oltre quel semplice “portatelo a casa”.

Noi ci siamo impegnati a garantire – anche a chi voce più non ha – il diritto di poter scegliere (legge 38/2010 – “disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative ed alle terapie del dolore”. Compito primario: costruire l’eguaglianza nella dignità del fine vita), affinché ci siano strutture capaci di assicurare servizi utili a trovare sollievo  dalla sofferenza, che restituiscano dignità, con competenze adeguate e professionisti idonei, senza risparmiarsi solo perché “quel paziente non ha più la possibilità di guarire”.

Ed anche perché venga assicurata, per chiunque lo scelga, un’assistenza domiciliare che sia valida e che eviti ai familiari calvari e carichi psicologici insostenibili.

al SUD la terapia del Dolore non è tutelata, basti pensare che al nord ci sono 80 Hospice, al Sud, escludendo  la Terapia del Dolore del Cardarelli che le scelleratezze sanitarie hanno ormai soppresso, solamente tredici. Un divario inaccettabile se si pensa che in questo divario si GIOCA SUL DOLORE DELLE PERSONE, sulla dignità tolta al malato terminale, sullo strazio dei familiari che nulla possono dinanzi a tanto dolore.

Una società che si rispetti non può permettere una simile DISUMANITA’!

Di seguito, un video in persona della Dott.ssa Cristiana Barone (nostra Vice Presidente) dove, in poche  ma efficaci  parole  spieghiamo il senso della nostra battaglia.

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