Un momento di incontro e riflessione sul  rapporto tra uomo e natura in ambito urbano per uno sviluppo sostenibile. E’ stato questo il tema al centro del convegno “Noi siamo natura”,  organizzato dal WWF Napoli con il patrocinio del Comune di Napoli e del’Anci Campania
prendendo spunto dall’ultimo scritto di Gianfranco Bologna “ Noi siamo natura”. Una tappa importante per programmare e pensare  la città del domani che deve essere sempre più sostenibile e attenta alla natura «Esiste un legame di dipendenza – spiega il presidente del WW Napoli  Francesco Marino – che, se ignorato, non porta a risultati sperati in termini di sostenibilità. Essere connessi significa confrontarsi per comprendere anche gli effetti delle singole azioni. Dobbiamo sforzarci di costruire un mondo migliore senza avere l’ambizione di avere in tasca la soluzione. La sintesi sta nel saper accogliere tutte le informazioni necessarie che offre il mondo scientifico e tradurle in fatti concreti». All’incontro hanno partecipato anche Luigi Carbone – Vice presidente Anci Campania-, Anna Luise- Dirigente di Ricerca ISPRA,  Emanuela Coppola – Ricercatrice in Urbanistica della Facoltà Federico II, Alessandro di Ruocco -presidente gruppo giovani imprenditori di Napoli , Raffaele Lauria – delegato Campania WWF Italia e  Vincenzo Santagada -assessore al Verde e salute del Comune di Napoli.

«Le nuove generazioni- prosegue Marino- sono già pronte ad affrontare le nuove sfide ma purtroppo gli interessi economici impongono un concetto di benessere basata esclusivamente sulla ricchezza. Occorre far prevalere la consapevolezza del valore della qualità dell’ambiente. Se abbiamo acqua, aria, oceani e suoli alterati ed inquinati facciamo un danno incalcolabile a noi stessi. Per farlo è, inevitabile, cambiare i modelli economici e sociali dominanti». Il referente cittadino del WWF  si è concentrato, poi- sulle iniziative che la sua Organizzazione sta portando avanti « Abbiamo lanciato un appello – prosegue- in occasione dell’evento al Sindaco  di Napoli e della città metropolitana di azzerare immediatamente il consumo di suolo intervenendo per edificazione solamente in aree già cementificate senza intaccare il suolo vergine  all’interno delle stesse aree. Gli esponenti della politica, gli amministratori della res pubblica hanno l’obbligo di tramandar il patrimonio ambientale ai più giovani in modo sostenibile, attivando un modello di sviluppo alternativo, poiché non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, ma l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli».

di Maria Rosaria Ciotola

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui