A Torre Annunziata, nel cuore della città oplontina, c’è “Casa Caponi”, una pizzeria che si caratterizza per il cuore d’oro di Vincenzo Pagano, il suo giovane proprietario.
L’imprenditore, che ha cominciato la sua avventura qualche anno prima dell’inizio della pandemia, ha deciso di offrire una importante opportunità lavorativa ad Antonio detto Tony, 26 anni, diplomato all’Alberghiero di Vico Equense, affetto dalla sindrome di down.
Tony, impegnato durante il turno di pranzo, è addetto all’accoglienza. Riceve i clienti, fornisce informazioni e consigli sulle tipologie di pizze presenti in carta e si preoccupa che tutto fili liscio insieme con i suoi colleghi.
Antonio, che nel corso dei mesi è diventato parte integrante del team, felice del ruolo occupato, si impegna a svolgere al meglio le sue mansioni quotidiane sempre con il sorriso.
Per Pagano, la presenza di Tony in squadra, conferisce al locale un quid sotto ogni punto di vista.
«Siamo felici dell’impegno che coinvolge molto positivamente Antonio » – spiega la mamma di Antonio – «è la dimostrazione che anche le persone con disabilità hanno tante possibilità purché si cerchino le strade giuste. Noi siamo stati fortunati a trovare una persona come Vincenzo che ha creduto nelle possibilità di coinvolgere in qualche modo il nostro Antonio.  Purtroppo, tante altre famiglie, non hanno avuto la stessa opportunità. Bisognerebbe impegnarsi, lavorare per dare un futuro anche a chi ha problemi».

di Annatina Franzese

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