Quando restano impigliate nelle reti, i pescatori le ributtano in mare pensando di fare cosa buona. Purtroppo, spesso non è così. Infatti, può capitare, e non è reato, di catturare accidentalmente specie di tartarughe che non sono l’obiettivo della pesca professionale. Eppure, rimetterle semplicemente in acqua significa emettere una condanna a morte per questi meravigliosi animali che invece potrebbero essere salvati e tornare in mare senza gravi danni, dopo periodi di cura relativamente brevi. “La sera di lunedì 4 aprile 2022 – fanno sapere dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn – una tartaruga è stata pescata accidentalmente durante una battuta di pesca a strascico. Il pescatore, grazie al costante lavoro di sensibilizzazione ed alla fiducia creatasi con il personale dell’area marina protetta di Punta Campanella, invece che ributtare a mare la tartaruga pescata, la ha affidata a loro perché potesse ricevere le cure eventualmente necessarie. L’animale era in condizioni generali molto gravi – prosegue il racconto – per cui è stato trasferito con la massima urgenza presso il Turtle Point di Portici dove, giunto in tarda serata, è stato immediatamente visitato, ricoverato ed ha ricevuto le prime terapie d’urgenza.” Una vera e propria corsa contro il tempo per salvare la tartaruga particolarmente debilitata.
“Dopo aver trascorso la prima notte in un ambiente controllato per riportare la temperatura corporea gradatamente a valori ottimali, il mattino successivo sono stati fatti gli approfondimenti diagnostici che hanno confermato il sospetto di malattia da decompressione – sottolineano gli esperti – spesso associata alla cattura accidentale in reti a strascico. É molto grave, ma può essere curata con buone possibilità di successo.” Purtroppo Nicolantonio, così è stato battezzato, è tuttora in pericolo di vita, ma gli esperti confidano di riuscire a salvarlo se non ci saranno complicazioni. Se fosse stato ributtato a mare come purtroppo spesso accade, sarebbe sicuramente morto. “Poiché si tratta di un esemplare maschio adulto (particolarmente importante per la conservazione della specie) vorremmo che il pescatore che lo ha consegnato prontamente sapesse che ha la massima ammirazione e gratitudine da parte nostra e di chiunque sia sensibile alla salvaguardia del patrimonio naturale costiero”, fanno sapere dalla Stazione zoologica Anton Dhorn.
di Mirella D’Ambrosio

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