È stato durante il primo lockdown che Sarah Galmuzzi, storica dell’arte e comunicatrice napoletana si è chiesta: «Ma questi bambini, che non sanno nemmeno cosa sta succedendo, come impiegano le loro giornate a casa? »
Da lì, con l’idea di mettere al servizio dei più piccoli la sua passione, nasce sui social “L’arte contemporanea spiegata ai bambini”.

«Ho iniziato timidamente a raccontare, in un ciclo di video, le stazioni metropolitane di Napoli. Ho immaginato di fare uscire i bambini in giro per la città, portandoli alla sua scoperta. »

Il programma video di Sarah è stato acquisito dal Comune di Napoli, che proprio durante quel periodo stava lavorando ad un calendario online di eventi dedicato ai bambini.
Ovviamente, l’apporto di questo partner speciale è stato importante per permettere al progetto di acquisire una risonanza in grado di permettere alla Galmuzzi di continuare, sviluppando nuove idee.
«Non ho una linea editoriale, forse questa è la mia forza. La mia linea editoriale sono io ed in questo mi aiuta molto essere mamma di una bimba di 8 anni. Spiego in parole povere quello apparentemente complicato perché ho una visione illuminista della cultura. Il sapere deve essere di tutti, altrimenti non c’è crescita.»
Da settembre, Sarah ha iniziato una serie di incontri alla libreria “Ubik” di Napoli.

Successivamente, è stata contattata dalla “Librì Progetti Educativi” di Firenze ed ha tenuto un seminario sull’arte contemporanea come mezzo di comunicazione.
«É stato un lavoro poderoso, ma il mio desiderio é quello di continuare con il progetto di avvicinamento all’arte contemporanea. A me più che spiegare, piace raccontare».

di Annatina Franzese

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