Ogni cambiamento futuro sulle attività del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Soccavo sarà presa «mantenendo un rapporto costante» con i pazienti e i parenti frequentanti la struttura di via Adriano 16. Ad affermarlo è il dottor Fedele Maurano direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Napoli 1 Centro. Le sue dichiarazioni arrivano dopo una sua smentita ufficiale sulla cessazione dell’opera all’interno del centro a partire dallo scorso 1 dicembre, voce sufficiente ad allarmare chi è in cura all’ambulatorio e con il nostro sito che aveva dato spazio alle preoccupazioni dei pazienti stessi.

La vicenda– Il tutto nasce dalla delibera di rimodulazione numero 1210 del 17 novembre, poi sospesa in autotutela una settimana dopo. «Come potevo mai pensare – aggiunge in proposito il dottor Maurano –  ad un’ipotesi del genere e soprattutto in questo periodo di pandemia dove le persone fragili hanno ancora più bisogno di aiuto? Si è generata una grossa confusione, ma ovviamente per il centro di via Adriano non c’è stata mai l’ipotesi di smantellamento» come ribadito dal direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Napoli 1 Centro già in un recente incontro con una delegazione di pazienti e genitori che, oltre ad aver avviato nelle scorse settimane una raccolta firme su Change.org, sono in procinto di costituire un’associazione regolarmente riconosciuta. Evidentemente, non era bastato allora a dissipare i dubbi dei pazienti. Maurano dice: «Quell’atto deliberativo era stato predisposto per garantire un potenziamento della risposta ai nostri pazienti del centro di Soccavo. È tutto fermo a quanto stabilito il 24 novembre con la sospensione dell’effetto della delibera del 17 novembre. Secondo la nostra visione non si può lavorare soltanto sul sintomo, bisogna garantire qualcosa in più. L’intenzione è quella di avere un rapporto costante rispetto ad ogni iniziativa futura da intraprendere».  

Il chiarimento – Una parentesi statistica. Nell’anno 2020 sono stati circa 250 i pazienti in cura con quasi 3600 così suddivise: 2200 psicoterapie circa; circa 600 visite mediche nutrizionali; circa 650 visite mediche psichiatriche e circa 150 interventi infermieristici. Tra le preoccupazioni principali di pazienti e genitori, quella di una presunta trasformazione della struttura di Soccavo in un Centro per i disturbi del comportamento del giovane adulto e dedicata all’accoglienza di giovani dai 15 ai 25 anni sofferenti di varie patologie. «In tal caso, io dove andrei? Non sono più tanto giovane e potrei essere costretta a rivolgermi altrove per continuare la terapia perdendo tutti i benefici. Non mi pare una proposta felice qualora venisse proposta» l’obiezione della docente Manuela Sorice, in cura al centro di via Adriano 16. «Mai presa in considerazione l’idea di dedicare meno attenzione alle altre fasce d’età, noi abbiamo in terapia anche persone di 70-75 anni» la replica del dottor Maurano.

L’evoluzione– Il futuro del centro di Soccavo è contenuta in una delibera di fine 2017 dell’Asl Napoli 1 che prevede l’apertura nella stessa sede di via Adriano di un Centro Semiresidenziale per il Trattamento e la Riabilitazione in favore da chi è affetto da disturbi alimentari potenziando al contempo gli ambulatori già presenti sia dal punto di vista organizzativo dei medici, infermieri psichiatri, psicologi, dietisti e Oss da impiegare in relazione all’utilizzo degli spazi. Un progetto ancora da compiersi e che costerà, secondo quanto si evince dalla delibera del 29 dicembre 2017 312.672,98 euro così ripartiti: 172.555,17 di fondi regionali e 140.117,81 attinti dall’Asl. 

di Antonio Sabbatino