Droni per trasportare sangue e organi, con riduzione dei tempi di trasporto del plasma, salvando vite e riducendo i costi per il sistema sanitario. Abzero è una start up molisana che ha sviluppato nel corso degli ultimi due anni un sistema di trasporto di sangue (mercato da cinque miliardi di euro) in modo autonomo e immediato, grazie a una capsula intelligente (brevettata, unico esemplare al mondo) che contiene il materiale in volo e guida il drone fino alla destinazione. Il primo volo c’è stato verso la fine del 2018, rispetto al trasporto su strada, con tempi ridotti di 70 minuti, dopo varie prove verso gli ospedali di Volterra e Pontedera, in Toscana: il drone in viaggio a 70 kmh, con 40 chilometri di autonomia. E zero impatto ambientale, oltre all’assenza di traffico. Una rivoluzione tutta italiana, 50 mila euro come investimento iniziale per la realizzazione di un drone commerciale, mentre la sperimentazione – 700 mila euro – è stata garantita da un finanziamento (POR-FESR) della Regione Molise. E ora, dopo due anni e una serie di premi vinti si è passati dalla produzione di un prototipo al prodotto vero e proprio, con l’obiettivo di una flotta di 20 droni entro il 2020, la dotazione di un mezzo per ogni ospedale che aderisce al progetto. Il costo è di 80 mila euro annui, compresa manutenzione, sicurezza, formazione del personale, mentre il trasporto del sangue via aereo e poi su gomma costa più del doppio.
La capsula intelligente è Made in Italy, destinataria di buona parte dei fondi per la sperimentazione e che trasporta il plasma guidando anche il drone nel suo percorso e in grado anche di leggere le condizioni climatiche, disponendo l’atterraggio d’emergenza, in caso di necessità. Ed è prevista la supervisione in remoto, con un pilota che può controllare il viaggio di dieci droni che si muovono contemporaneamente. “E il tutto avviene facilmente, attraverso un dispositivo che si attiva sull’App, con il personale della struttura medica che deposita le sacche di sangue, indica sull’applicazione l’indirizzo della struttura ricevente”, spiega il fondatore di Abzero, Giuseppe Tortora -, in questo modo c’è la possibilità di salvare tante vite e valorizzare maggiormente la qualità dei medici, infermieri. Siamo in trattativa con due importanti realtà sanitarie, una toscana e l’altra milanese, è solo l’inizio, ci stiamo concentrando su trasporto dei medicinali e sugli organi”.

di Nicola Sellitti