Storie e avventure, letture, letture e poi ancora letture. Laboratori legati ai libri, circle time, momenti di condivisione grazie alla fantasia scatenata da carta, parole, voce e intonazione. A Portici si cresce così, con le iniziative di Crescere Lib(e)ri, un innovativo quanto semplice – inteso come genuino – progetto di lettura ideato e organizzato dall’associazione Tells Italy. E per celebrare il terzo anno che il progetto tiene banco nelle scuole Primarie e dell’Infanzia, tutti i lavori sono stati esposti al pubblico a dimostrazione che quando si vuole, si può: per una settimana i lavori dei bambini, lavori scaturiti dai momenti di lettura a scuola e poi riportati fuori attraverso disegni e realizzazioni pittoriche, sono stati esposti in Villa Fernandes, bene confiscato alla criminalità e restituito alla città e ai cittadini grandi e piccini.

A spiegare più nel dettaglio l’iniziativa, è Antonella Renzullo, punto di riferimento del progetto e più in generale, di varie iniziative legate ai libri e alla cittadinanza attiva attraverso le buone pratiche: «Tells italy ha portato il suo progetto “Crescere lib(e)ri” nelle scuole di Portici e da tre anni stiamo provando a costruire insieme qualcosa di bello e di opportuno per i nostri territori». Ma cos’è il progetto Crescere Lib(e)ri? «Si tratta di un progetto di educazione alla lettura al suo terzo anno di svolgimento, nato per rafforzare l’offerta culturale e combattere la povertà educativa a partire dal territorio di Portici»

Finalità:
L’intento è quello di contribuire allo sviluppo della rete per il Patto locale per la lettura, cercando, attraverso l’azione congiunta di vari soggetti pubblici e privati (Amministrazione Comunale, biblioteche, librerie, editori) di superare i gap sociali, ampliare le opportunità culturali per i cittadini e promuovere e qualificare positivamente il territorio.
La mostra.
L’esposizione dei lavori dei bambini è stata organizzata a Villa Fernandes da lunedì 24 a giovedì 27. I bambini hanno illustrato in classe le storie lette dalle volontarie di Tells Italy, che concordano con le scuole il calendario delle letture, che li accompagnano per l’intero anno scolastico.
«Le letture proposte – spiega Ancora Antonella Renzullo – sono coerenti con gli orientamenti programmatici di ciascuna scuola, e una certosina attività di Tells Italy è proprio la ricerca di storie e albi illustrati in linea con i suggerimenti dei docenti, ma in grado di sviluppare il pensiero critico, analitico e concreto, di coinvolgere i bambini, la loro empatia, la costruzione di relazioni positive, rispetto, accoglienza e solidarietà.
Periodicamente le volontarie organizzano anche laboratori di lettura disseminati sul territorio e destinati gratuitamente ai piccoli e ai loro genitori, con l’intento di avvicinare alla lettura, e promuovere l’abitudine alla lettura spontanea anche nelle famiglie caratterizzate da maggiori difficoltà socioeconomiche o con minor predisposizione alla lettura». In questi anni, nel corso dei vari incontri , sono stati trovati degli spazi per coinvolgere anche i genitori: « Stiamo provando a spiegare anche agli stessi genitori – conclude Antonella Renzullo – l’importanza di leggere ai bambini creando relazioni positive attraverso l’educazione alla lettura».
Ma per quale ragione un gruppo di persone sceglie di impiegare il proprio tempo per andare a leggere a scuola, a bambini sconosciuti? A rispondere per tutti è Lina Misasi, ex insegnante coinvolta in prima persona nel progetto: «Perché vado a leggere ai piccoli con il progetto di Crescere lib(r)eri? È presto detto: sono stata un’insegnante e non è un mestiere, ma una nuova pelle che ti cuci addosso nel momento in cui inizi e non riuscirai più a toglierla; perché la lettura è importante per i piccoli, i giovanissimi ed anche per gli adulti, ma in tanti se lo sono scordato; perché l’entusiasmo dei piccoli che ti aspettano ti dà una carica incredibile e non vorresti più smettere; perché l’associazionismo è importante, crea comunità ed io nel mio piccolo voglio ancora dare per quanto mi sarà possibile».

di Nadia Labriola

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