Connettiti con noi

Contributors

Anziani inutili? forse sì

Pubblicato

il

Ascolta la lettura dell'articolo

di Andrea Camilleri
 
C’è un racconto di fantascienza in cui si ipotizza che in una società estremamente progredita, e non in crisi, a sessanta anni le persone vengano uccise. Alla scadenza, al compleanno, gli individui si presentano in un istituto dove, appunto, si provvede ad eliminarli. Il principio che sottende è che in una società avanzata gli anziani sono inutili. Il problema è che sono considerati inutili anche in una società in regressione o che attraversa una crisi economica. La domanda allora sorge spontanea: ha ragione l’autore del racconto? I vecchi sono sempre e comunque inutili? La mia risposta è amara: forse sì. Il 2012 è l’anno dedicato all’invecchiamento attivo. Bene, devo confessare che non capisco iniziative di questo tipo, le ritengo cose astratte. La terza età per la maggior parte soffre di povertà e di solitudine. Lo Stato suffraga la solitudine? Pensa di poterlo fare? E’ un po’ come la giornata della donna…. In tempi antichi, come dicevano i poeti, c’era la “orrenda vecchiaia”, ma nello stesso tempo gli anziani erano i depositari del sapere e della saggezza e la possibilità di trasmetterle – sapere e saggezza – alle generazioni a venire. Oggi di saggezza sembra non ci sia più bisogno, se ne fa tranquillamente a meno; il sapere, invece, si acquisisce attraverso internet, attraverso le favole che raccontano i politici oppure gli orrendi cartoni animati giapponesi mandati in onda dalle televisioni. I vecchi se hanno la fortuna di avere nipoti che li amano allora hanno sicuramente una ragione per la loro lunga esistenza, altrimenti…Per quanto, devo dire, quando vai a vedere a fondo le cose, ci sono Paesi in cui la geriatria è al potere. Ad esempio in Italia e anche in Cina, dove le cose ora stanno lentamente cambiando. Ciò che mi sento di dire, e lo faccio in tono dolceamaro, è: fate cose concrete per i vecchi, voglio dire non alterate a un ottantenne il suo equilibrio di vita. E per equilibrio di vita intendo dire minime cose ma che per lui sono importanti, cose come obbligarlo a farsi il conto corrente per la pensione mentre prima andava e riceveva i liquidi in mano. Devo aggiungere che non credo ai giovani che trovino un senso nelle persone della terza età, i giovani non ce l’hanno nemmeno per quelli della seconda; oggi il divario tra i giovani e i loro genitori con questo ritmo di vita è già enorme, figurarsi con le persone della terza età… E poi, i giovani hanno problemi più grossi degli anziani: se questi ultimi diciamo che in pochi anni provvederanno ad eliminarsi, i primi dovranno gestire il mondo che stiamo loro lasciando, non è cosa facile. Anche perché vedo che i giovani crescono squilibrati da quando l’assetto nel quale sono cresciuti per secoli, e cioè la famiglia – padre, madre e nonni – è stato completamente sconvolto. Questo significa che occorrerà trovare nuove forme di aggregazione, ma questo non mi preoccupa: sono sicuro che sapranno trovarsele da soli, di necessità, non sarà lo Stato a farlo per loro.

Primo piano

medolla 13 ore fa

Adolescenti e salute mentale: Progetto Itaca rinnova il suo impegno con “Prevenzione nelle Scuole”

medolla 3 giorni fa

Legambiente, in Campania solo il 12% degli edifici scolastici dispone del certificato di agibilità

Gravetti 6 giorni fa

Accordo AIC e AVIS: colazioni senza glutine per i donatori celiaci

medolla 1 settimana fa

Suicidio, Telefono Amico: “Oltre 3mila richiesta d’aiuto in soli 6 mesi”

Salta al contenuto