Una battaglia per il diritto alla salute da garantire ai residenti di Bagnoli che sembra essere quasi in controtendenza rispetto al particolare periodo, con l’intero comparto della Sanità quasi esclusivamente impegnato a contrastare la diffusione del Coronavirus. Il comitato Bagnoli Libera, il Laboratorio Politico Iskra e la Comune di Bagnoli tornano a chiedere la riattivazione di un presidio sanitario nel quartiere flegreo, mancante da alcuni anni dopo la chiusura dell’edificio di via Enea 20 che ospitava il Consultorio del Distretto 25 Fuorigrotta-Bagnoli dell’Asl Napoli 1 Centro. 

La chiusura-   I problemi di tenuta dello stabile di 3 piani, già da tempo fatiscente e che alcune infiltrazioni d’acqua misero definitivamente a nudo, oltre alla pericolosa presenza di amianto e altri deficit strutturali mai sanati (ascensori guasti, scale di vecchia costruzione non sempre facili da salire e scendere solo per fare alcuni esempi) decretarono lo stop di tutte le attività mediche a discapito di migliaia di cittadini. Una volta abbandonato, il vecchio Consultorio fu preda di occupazioni abusive da parte di alcune famiglie, poi successivamente sgomberate. «In questo momento di emergenza legato al Coronavirus siamo sempre sul territorio a combattere per la garanzia della sanità pubblica, come quello del Consultorio di Bagnoli per il quale dai vertici dell’Asl non sono giunte sino ad ora risposte», affermano gli attivisti di Bagnoli ieri in presidio nel quartiere. 
I disagi e i progetti mai partiti- Al momento i bagnolesi si vedono costretti a raggiungere, non senza difficoltà soprattutto per gli anziani vista la scarsità di collegamenti nel trasporto pubblico, il poliambulatorio di via Daniele Winspeare a Fuorigrotta mettendo loro malgrado sotto stress un centinaio, non di più, di medici e operatori sanitari costretti a gestire migliaia di visite ogni giorno. Nonostante i noti disagi restano indefiniti i tempi di realizzazione del piano di “riuso’’ e di “adeguamento degli immobili di proprietà dell’Asl Napoli 1 Centro di via Enea numero 20’’, oltre a quello di “via Winspeare ai civici numero 6 e 67’’ di Fuorigrotta secondo quanto stabilito da un piano di fattibilità tecnica ed economica, finanziato con 7 milioni di euro, per “la realizzazione della Uccp (Unità Complessa di Cure Primarie ndr.)’’ volto ad  assicurare “l’assistenza primaria’’ per il territorio afferente al Distretto 25. Quell’atto venne firmato dall’allora commissario straordinario e ora direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva nell’aprile del 2019 con delibera numero 255. In realtà c’è un altro elemento che almeno per il momento – e in mancanza di altri atti pubblici che attestino il contrario – sembra dimostrare come il soddisfacimento delle esigenze dei presidi sanitari, non solo del Distretto 25 ma anche degli altri dell’Asl Napoli 1 Centro, sia più simile a una chimera. A cosa ci stiamo riferendo? Al contenuto del Piano Regionale della Rete di Assistenza Sanitaria Territoriale 2019-2021 varato con decreto numero 83 del 31 ottobre del 2019. Leggendo le disposizioni della Regione Campania, che ha sottoscritto gli accordi di programma di edilizia sanitaria ai sensi dell’articolo 20, per l’Asl Napoli 1 Centro non compaiono capitoli di spesa in favore dei presidi territoriali ma “prevede’’ soltanto “interventi’’, almeno nel “primo stralcio del programma’’, per il “potenziamento dell’offerta territoriale con la riconversione e l’adeguamento’’ dell’ospedale “S.S. Annunziata, dove si intende realizzare un nuovo modello di integrazione territorio nell’area pediatrica’’. Gli unici altri interventi specificati nel piano per l’Asl Napoli 1 Centro (ce ne sono alcuni per ogni provincia campana) sono l’adeguamento normativo dell’ospedale San Gennaro e la messa a norma del Presidio Sanitario Polifunzionale Elena d’Aosta in via Samuele Cagnazzi nell’area di Stella San Carlo all’Arena. Quindi per Bagnoli e Fuorigrotta non ci sono risposte immediate sulle strutture sanitarie, eppure ce ne sarebbe davvero bisogno data la mole di persone e a seguito, come ricordano gli stessi comitati, «di tanti anni di politiche di riduzione della spesa pubblica nella sanità». L’inversione di tendenza arriverà presto? Sono in fase di redazioni atti in favore dei presidi sanitari dell’area flegrea e degli altri territori o si dovrà ancora attendere? 
L’ostacolo alle altre ipotesi
L’alternativa alla ristrutturazione di via Enea 20 a Bagnoli e dei civici 6 e 67 di via Daniele Winspeare a Fuorigrotta, così come auspicano gli stessi operatori sanitari del luogo visto che si tratta di strutture di proprietà dell’Asl Napoli 1 Centro, è il trasferimento del Consultorio negli immobili di via Francesco Degni sempre a Fuorigrotta. In questo caso, però, si dovrebbe risolvere una faccenda non da poco: la copertura di un fitto passivo da oltre 300.000 euro. 
Di Antonio Sabbatino