GENOVA – La rete del terzo settore  Genovese insorge contro i tagli del  Comune previsti per i senza dimora. L’amministrazione del capoluogo Ligure ha annunciato in questi giorni l’intenzione di diminuire il sostegno economico ai servizi del Terzo Settore dedicati: l’ipotesi che si sta profilando è un taglio di 1 milione e 800 mila euro. L’assessore comunale ai Servizi Sociali Paola Dameri ha dichiarato che, a fronte di mancati trasferimenti per 36 milioni di euro dallo Stato, il Comune dovrà provvedere a ridurre le spese a bilancio: “Inevitabile tagliare anche la spesa sociale”. “Nuovi tagli alla spesa pubblica”,  è stata anche una dichiarazione di questi giorni del primo ministro Letta , per rastrellare le risorse con cui scongiurare l’aumento dell’Iva .
LA PROTESTA – In questo clima di instabilità economica i governi che praticano una politica di austerità, iniziano a tagliare sui servizi essenziali alle persone bisognose che in quest’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale. Lo stato centrale taglia i fondi ai comuni e a loro volta le amministrazioni sono costrette a tagliare i servizi essenziali. E’ un cane che si morde la coda. La Rete genovese degli enti di Terzo Settore per le persone senza dimora denuncia l’atteggiamento e l’intenzione dell’Amministrazione Comunale come lesivi dei diritti di chi già patisce l’esclusione e la grave emarginazione e come fattore di precarietà occupazionale per gli operatori sociali che affiancano i volontari nei centri di ascolto, nelle mense, nelle docce, nei dormitori cittadini, con professionalità specifiche ed esperienza.  Il lavoro della rete Genovese del terzo settore negli ultimi anni ha prodotto risultati eccellenti soprattutto nell’azione verso i senza dimora, divenendo esempio anche per altri territori. La rete del volontariato in Italia esiste e va sostenuta.

di Paolo De Martino

 

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