INDIA- Biancheria intima antistupro in India: ad accendere i riflettori sulla piaga della violenza sulle donne nel Paese era stata la vicenda della studentessa indiana 23enne che nel dicembre scorso aveva subito uno stupro di gruppo a Delhi ed era morta due settimane dopo in ospedale. Da caso di cronaca locale la sua storia aveva fatto subito il giro del mondo. Da allora ci sono state altre aggressioni sessuali, anche ai danni di turiste straniere. L’India, non è una novità degli ultimi mesi, è un Paese poco sicuro per le donne. Per cercare di contrastare questo terribile fenomeno alcuni studenti indiani hanno inventato un singolare dispositivo di autodifesa.
FOLGORATO – Lo hanno ribatezzato «She», acronimo di Society Harnessing Equipment. Si tratta di un apparecchio che, collegato agli indumenti intimi, colpisce il potenziale aggressore con una scossa elettrica da 3.800 kilovolt. Il rivestimento esterno è composto da una particolare struttura fatta di polimeri che scaricano la corrente (fino a 82 scosse) solo verso l’esterno, senza arrecare danno a chi lo indossa. Ad inventare la «lingerie antistupro» sono stati tre giovani studenti (Niladri Basu, Manisha Mohan e Rimpi Tripathy) dell’università SRM di Chennai, uno dei migliori istituti privati di ingegneria al mondo. Manisha Mohan ha spiegato al «Times of India» che i sensori di pressione sono posti nella parte del seno, luogo prescelto dai violentatori per attaccare. Inoltre, grazie ad un sistema di localizzazione Gps e di Gsm all’interno del reggiseno della potenziale vittima, «l’indumento intelligente» allerta con un messaggio automatico la stazione di polizia più vicina al luogo della possibile aggressione.
«SOLUZIONE» – Lo speciale indumento antimolestie potrebbe entrare in produzione entro la fine di aprile, riferisce il portale BuzzFeed. «I legislatori impiegano un’eternità per emanare le leggi giuste e anche in quel caso le donne si sentono ancora insicure», hanno sottolineato i tre giovani in occasione della presentazione della loro invenzione ai Gandhian Young Technological Innovation Awards 2013. La nostra idea, hanno aggiunto, vuol essere «una soluzione semplice» per risolvere il problema.

di Elmar Burchia (corriere.it)

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