SVEZIA. Il provvedimento è duro e drastico, ma se fosse imitato anche negli altri paesi europei, potrebbe dare un duro colpo all’omofobia che ancora aleggia sul mondo del calcio. Il Sörskogens, club dilettantistico svedese, ha licenziato tutti i calciatori dopo che questi ultimi, durante una partita giocata all’inizio di quest’autunno, avevano più volte insultato con parole volgari e omofobe gli avversari dello Stockholm Snipers, società che accoglie al suo interno diversi sportivi omosessuali e transgender.
GLI INSULTI – Come racconta il sito web svedese in lingua inglese The Local durante il match i calciatori del Sörskogens hanno usato epiteti squallidi e parole vergognose contro i loro avversari: «Avete tutti l’Aids» e «Probabilmente ci infetteremo tutti» sono due delle frasi meno dure pronunciate durante i 90 minuti. La maggioranza, troppo volgari per essere ripetute, erano a sfondo sessuale e omofobo. Alla fine del match i giocatori sono quasi venuti alle mani: «È stato un po’ sgradevole andare negli spogliatoi dopo la partita – ha confessato Christoffer Smitz, allenatore degli Stockholm Snipers al quotidiano locale Mitt i Huddinge – Uno dei nostri calciatori è stato anche minacciato. Il clima in campo era diventato insopportabile».
IL LICENZIAMENTO – A intervenire per primo contro il club Sörskogens è stata l’Associazione calcistica di Stoccolma che ha sanzionato la società sportiva con una multa di 5000 corone. Ai dirigenti della stessa squadra è stato anche consigliato di seguire un corso di formazione per evitare che episodi simili si ripetano. A questo punto i funzionari del Sörskogens hanno deciso di usare la mano pesante e licenziare tutti i calciatori: «Non avevamo altra scelta – ha commentato Ketil Torp, presidente del Sörskogens – Quel tipo di linguaggio non è appropriato né per il calcio né per qualsiasi altro luogo. Chiaramente è dannoso per il club avere giocatori che non rispettano le regole».
di Francesco Tortora (corriere.it)