ROMA – Con 350 partecipanti da 57 Centri di servizio per il volontariato (su 64 soci) la conferenza annuale di CSVnet, appena conclusa a Matera, è stata una delle più affollate di sempre. “E’ stata una conferenza che ci ha consolidato, ma senza ingessarci, – ha detto il presidente dell’associazione Stefano Tabò, – e che ha confermato il ruolo dei CSV come fonti di conoscenza e non solo di informazione”.
Mai come quest’anno, infatti, l’appuntamento annuale di CSVnet – che pure non ha tralasciato gli aspetti più tecnici come la riforma del terzo settore, il bilancio sociale, l’economia collaborativa – è stato così centrato sui principali temi di intervento concreti delle associazioni e degli stessi CSV, e sulla discussione attorno a dati recenti, progetti da avviare o in pieno svolgimento. Particolarmente applaudita la sessione di venerdì 12 ottobre, con la presenza di quattro relatori di eccezione e la relazione del presidente di CSVnet Stefano Tabò.
“Non possiamo permetterci di vivere nello scontento, – ha detto Stefano Tabò concludendo la sessione con un appello ai Csv, – perché la società ha bisogno di fattori di coesione. Il mandato ce lo dà il mondo, e se teniamo le finestre chiuse rischiamo di non sentirlo… Dobbiamo riprenderci l’uso del linguaggio e definire le cose per quello che sono. Chi vive il volontariato in modo egoistico è fuori da esso: ci sono realtà, anche grandi, che in 40 anni di storie non si sono mai connesse con altre. Non si è volontari solo per condizione giuridica o per aver partecipato a momenti importanti della sua storia. Va superata l’illusione che una volta che sei entrato nel volontariato non ne esci più…”. Poco prima lo stesso Tabò aveva coordinato una tavola rotonda con la portavoce del Forum terzo settore Claudia Fiaschi, il segretario generale dell’Onc Massimo Giusti, il dirigente del ministero del Lavoro e politiche sociali Alessandro Lombardi. Un dibattito caratterizzato da due notizie di particolare attualità: la decisione di due giorni prima sul nuovo assetto dei CSV dopo la decisione del loro Organismo nazionale di controllo (nel corso del 2019 diventeranno 49); e la sentenza della Corte costituzionale che, quella stessa mattina, ha pubblicato la sentenza di rigetto dei ricorsi di Lombardia e Veneto contro gli articoli del Codice del terzo settore riguardant i proprio i Centri di servizio per il volontariato.
L’intera giornata di sabato 13 è stata invece dedicata a cinque gruppi lavoro sui temi dell’immigrazione, dei giovani, dell’economia, dei beni comuni, culturali e paesaggisti, sulla povertà. Tutti partivano da ricerche interne e attività in cui CSVnet è impegnata in questi mesi e sui quali continueremo via via a dare aggiornamenti. Le introduzioni e i resoconti sintetici dei gruppi sono intanto disponibili nel focus dedicato alla conferenza, mentre nei prossimi giorni le foto e i video integrali di altri momenti verranno pubblicati nella sezione Multimedia.