Il Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat, conferma: Napoli è una città dalla forte impronta solidale con i suoi 68.000 volontari, circa l’8% delle persone con più di 14 anni d’età. Occasione per discutere del rapporto e sviscerare alcuni dei dati in esso contenuto, l’incontro di stamattina nella sala giunta di Palazzo San Giacomo alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, del sottosegretario all’Economia e delle Finanze Lucia Albano, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Stefano Consiglio, presidente designato della Fondazione Con il Sud, Alberto Sinigallia presidente della Fondazione e Progetto Arca e suor Elvira Dongu dell’Associazione San Camillo.

I numeri –Secondo il rapporto, la platea di volontari è divisa pressoché equamente tra uomini e donne: 51% i primi, 49% le seconde con la fascia d’età maggiore compresa tra i 45 e i 64 anni. Di questi due terzi ha un diploma di scuola superiore o una laurea. Il 14% degli occupati è protagonista di attività di volontariato, il 24% di chi è impegnato nel volontariato ha una situazione economica buona e il 10% di chi convive con condizioni economiche difficili e uno su 10 sono casalinghe, pensionati e disoccupati. Buoni anche i numeri rispetto al no profit in tutt’Italia: nel 2022 la soglia raggiunta è di 84 miliardi di euro con un +5% rispetto al 2020 con un impatto reale che quasi raggiunge i 100 miliardi di euro. In crescita anche l’economia sociale che fra cooperative, enti, associazioni, fondazioni, mutue ha raggiunto alla fine del 2022 le 400.000 realtà crescendo del 7% in 6 anni con 6 milioni di volontari su scala nazionale e 1,6 milioni di addetti. Nel terzo settore le istituzioni sono oltre 632.000 (nell’anno 2019), cresciute in 10 anni del 25%. In media, ci sono 61 enti ogni 100,000 abitanti con una maggiore densità al Centro-Nord nonostante un lento avvicinamento al Sud.  Grazie alla partecipazione a programmi di formazione favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro con una incidenza di 0,7 nella scala da 0 a 1 che è 0.88 alla voce partecipazione sociale e 0,7 per le organizzazioni no profit. Ma non vanno omessi i dati sulle povertà in Italia: sono 1,7 milioni le famiglie in gravi povertà. soprattutto al Sud con i nuovi poveri individuati soprattutto nei giovani, immigrati, donne, disoccupati, lavoratori sottopagati, senza fissa dimora.

Gli interventi del mondo del terzo settore – «Lo studio mostra che la Sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico. E la vivacità della cultura partenopea favorisce i fermenti sociali» sottolinea Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà aggiungendo: «La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione. Il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. E la vivacità della cultura partenopea, dove ci sono esempi come don Antonio Loffredo (per anni parroco al Rione Sanità e anima del progetto “La Paranza’’ grazie alla quale le Catacombe di San Gaudioso e San Gennaro sono oramai tra le attrazioni turistiche più famose e ricercate ndr.) e il maestro Gianni Maddaloni a Scampia, lo stesso dicasi per il murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli, favorisce i fermenti sociali». Tornando a Napoli, importante il contributo fornito dalla Fondazione Progetto Arca. Il suo presidente, Alberto Sinigallia ricorda come nel capoluogo campano siano stati distribuiti dalla Fondazione, che porta peraltro avanti il progetto della cucina mobile in favore dei più indigenti, 36.700 pasti e 4800 pacchi alimentari. A livello nazionale il numero è di 242.700 e 18.400 pacchi alimentari contando sull’impegno di 440 volontari. Le «azioni – conclude Sinigallia – partono dal bisogno primario del cibo ma sono anche utili a instaurare una relazione di fiducia che punta al reinserimento abitativo e lavorativo».

Le parole delle istituzioni – L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese si sofferma sulla necessità di «una rete strategica. Sono tante le realtà del terzo settore che producono non progetti ma servizi che danno delle risposte ai cittadini, credo che sia importante unire fondazioni, terzo settore amministrazione». Le povertà in città sono visibili girando nei vari quartieri. Trapanese, parlando di questo, lancia l’allarme. «Abbiamo superato i 2mila senza fissa dimora: non ce la facciamo, abbiamo bisogno di più fondi. Ci sono sempre più famiglie povere. Pensiamo solo che siano 28mila le richieste per il bonus utenza, noi ne possiamo esaudire sì e no 20mila». Il sindaco Gaetano Manfredi non può far altro che concordare. «È fondamentale valorizzare l’impegno dei volontari a sostegno dei più deboli e promuovere la cultura della Sussidiarietà per restituire al Paese un futuro dignitoso. Il rapporto realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà – si mostra soddisfatto l’ex Ministro – offre un contributo di indagine puntuale che è lo spunto da cui partire per analizzare il ruolo del non profit nel contrasto alle varie forme di povertà. Lo sviluppo sociale della città è uno degli obiettivi primari di questa Amministrazione che si è adoperata sin da subito per garantire servizi di qualità e politiche di assistenza finalizzate all’inclusione e all’inserimento nel mondo del lavoro». Infine, ecco il commento di Lucia Albano, sottosegretaria all’Economia e alle Finanze. «Abbiamo la necessità di riorganizzare gli strumenti esistenti e di ipotizzarne di nuovi per aiutare gli attori che lavorano nella Sussidiarietà ad assumere un ruolo di primaria importanza nel panorama nazionale, anche in vista della prossima riforma fiscale che terrà certamente conto delle istanze provenienti dal settore. Per questo è di vitale importanza uno studio come il Rapporto annuale della Fondazione che si propone di indagare la relazione tra cultura sussidiaria e bene comune».

di Antonio Sabbatino

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